Quali sono i migliori ristoranti etnici a Roma
Nella Capitale è possibile scoprire sapori diversi, culture lontane. Ciò grazie ai migliori ristoranti etnici di Roma. Locali dove mangiare le specialità culinarie orientali o, magari, africane, del Sud America o del Medio Oriente.
Roma ci permette di viaggiare in tutto il mondo. Ad iniziare dal Sahara, uno dei ristoranti africani più suggestivi, ubicato in viale Ippocrate. Ogni sala mostra particolari oggetti, ornamenti, caratteristiche di Etiopia ed Eritrea. Nel menù felafel, zighinì, kategna e tanti altri piatti tradizionali dell’Africa.
Il Leo’s Gyoza Bar d’Italia è ad Ostiense. A pranzo, a cena e anche take away, propone i tipici ravioli giapponesi, con carne, pesce, verdure e anche dolci. Due locali, uno in zona Prati, l’altro all’Eur. E’ il Mama Pokè che ha portato in città le tradizionali bowl hawaiane. Si va dalle insalate che legano cereali, verdure, semi, pesce, salse, marinature, tutto nella stessa ciotola. Un mix sfizioso, soddisfacente, gustoso, da mangiare fino alla fine. Sembrerà di stare alle Hawaii.
Tra un ristorante di sushi e uno di ramen il Makai Surf e Tiki Bar è un posto tropicale, magico, misterioso, su due piani. I drink sono i protagonisti, il resto lo fa l’ambientazione, tra fenicotteri, quadri californiani, ananas, piante esotiche e tanto altro. Il Ramen Bar Akira porta in Giappone per assaggiare del buon ramen del Bar Akira che vanta la maestria e l’esperienza dello chef giapponese Akira Yoshida. Si trova in via Ostiense 73, in via Guglielmo Calderini 1 e al Mercato Centrale (Stazione Termini).
Il Tuk Tuk Ride ci porta in Thailandia anche se nel quartiere San Paolo. Piatto al 100 per cento Thai. Punto di riferimento per i romani che, dopo il loro viaggio in Thailandia, si sono innamorati di questa cucina, ma anche per tutti coloro che amano sperimentare. Il Palmerie è in viale Parioli. Nel menù si trovano specialità orientali e occidentali. Si può passare da una bowl a un pancake, da un gyoza a un burger gourmet.
Al Temakinho il Giappone strizza l’occhio al Sud America. Il Sud America strizza l’occhio al Giappone. Un posto ispirato al Brasile, ma dove si mangia giapponese. Si mangia uramaki, si beve capirinha, ci si sente sulla costa atlantica. Il Galbi è il ristorante barbecue coreano di Roma, risultato dell’esperienza di Stefano Chung e Deuk Uoo Ferretti Min. Qui per le cotture viene utilizzato solo il legno di quercia e ogni piatto presente in menu ha una storia antica, intensa, ricca di passione. Piatti di pollo, di manzo, di salmone, piatti unici, per soddisfare tutti i palati. Il giovedì è ‘Churras-Korea’ serata a base di spuntature di manzo e maiale, coscia d’anatra, spiedini di manzo alla brace con gnocchi di riso e cipollotto e tanto altro.
Shinto è il primo vero ristorante giapponese fusion della Capitale, situato sull’elegante via Veneto, tra hotel e negozi di lusso. È qui che il credo Shinto ha preso la forma di un ristorante, portando nel piatto equilibrio e armonia. The Gipsy Bar ha l’atmosfera della Belle Epoque francese coniugata alla cultura asiatica, al sushi fusion e al sake ecco che viene fuori The Gipsy Bar. Un angolo bohemienne nel cuore del Pigneto, aperto lo scorso settembre e che ha portato a Roma una realtà misteriosa, particolare, suggestiva, affascinante.
Al Lime si possono assaggiare i sapori di tutto il mondo, grazie ad un menu che viene rivisto, cambiato e aggiornato ogni 3 mesi. Qui dove si possono mangiare un giorno le specialità americane, un giorno quelle africane, un altro quelle del Medio Oriente, un altro quelle della cultura asiatica.