La Giunta Raggi ha approvato l’entrata a regime delle linee guida operative per il sostegno alle persone con disabilità gravissime. Il sistema ha evitato la creazione di liste d’attesa, favorendo l’accessibilità al servizio. La fase sperimentale, durata dodici mesi, ha permesso di presentare domanda ai Municipi fino al 2 febbraio 2019. Si stima che, a seguito dell’ultima graduatoria in via di definizione, saranno complessivamente circa 2.300 le persone aventi diritto al sostegno.
Per tutto il 2019 si continuerà a erogare il sostegno sulla base dei fondi regionali disponibili. Viene quindi confermato il sostegno che consiste in un assegno di cura per un importo mensile pari a 800 euro oppure in un contributo di cura per il caregiver familiare pari a 700 euro mensili.
Tutte le domande dovranno essere corredate dalla documentazione necessaria fatta pervenire presso i Punti unici di accesso (PUA) e/o i Segretariati sociali dei Municipi territorialmente competenti dal 1 marzo al 31 luglio di ogni anno. Il Dipartimento Politiche Sociali provvederà, entro il 30 novembre di ogni anno, a produrre la graduatoria unica degli aventi diritto all’assegno di cura e/o al contributo di cura per l’anno successivo, sulla base delle valutazioni trasmesse ai Municipi.
Viene rafforzata la possibilità per i Municipi di garantire la continuità assistenziale di quelle persone che hanno gravi patologie di natura degenerativa (ad esempio pazienti SLA), potendo incrementare l’intensità dell’intervento anche oltre il budget previsto dalla delibera e assicurando così la continuità assistenziale.
“È quindi fondamentale che la Regione Lazio garantisca fondi sufficienti anche nei prossimi anni, quando l’entrata a regime del sistema sarà consolidata. Siamo riusciti a non generare liste d’attesa, erogando il sostegno a tutti i presenti in graduatoria. Abbiamo integrato alcuni aspetti sulla base di quanto indicato da un apposito gruppo di lavoro dedicato al monitoraggio della sperimentazione. Un lavoro capillare, anche grazie al confronto costante con la Consulta cittadina per la disabilità, con i Municipi e con gli utenti”, spiega l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre.
“L’obiettivo generale di questa misura è evitare l’inserimento in un istituto delle persone con disabilità gravissima, promuovendone la permanenza in famiglia. Stiamo riportando i bisogni delle persone con disabilità al centro dell’agenda politica di Roma Capitale. Abbiamo impostato un percorso strutturale, in grado di arricchirsi e rigenerarsi sulla base di un approccio empirico”, sottolineano il disability manager di Roma Capitale Andrea Venuto e la presidente della Commissione capitolina Politiche Sociali Maria Agnese Catini.
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