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La pasqua romana 2019 tra tradizione ed innovazione

La Pasqua romana è molto sentita sul piano religioso. Del resto è la Capitale della cristianità. L’atmosfera pasquale è comunque spensierata, ma ha momenti intensi cui vale la pena partecipare. Il momento celebrativo più spettacolare è la sera del venerdì Santo, durante la famosa cerimonia della Via Crucis.

Il Papa guida l’emozionante processione che parte dal Colosseo ed arriva al Tempio di Venere, in memoria del percorso fatto da Gesù sul monte Calvario. Spesso è il Pontefice stesso a portare la croce. L’anfiteatro Flavio viene illuminato con candele e fiaccole. Tutto il percorso è segnato da suggestive tappe nella Roma dell’antico colle Palatino.

La domenica di Pasqua il Papa celebra la messa solenne, evento di grande risonanza che attira pellegrini da tutto il mondo. I romani celebrano la Pasqua in famiglia. Una delle tradizioni romane più note è la colazione di Pasqua. Si tratta di una ricchissima colazione che prevede pietanze salate e dolci. La colazione viene preparata con grande cura e consumata in famiglia, spesso in versione allargata, la mattina di Pasqua. Non si tratta di un veloce spuntino consumato in piedi ma di un vero e proprio pasto attorno ad un tavolo apparecchiato e decorato a tema.

Questa speciale colazione, così ricca ed abbondante, trae origine dalla necessità di celebrare la fine del digiuno quaresimale. Cosa mangiano i romani per la colazione di Pasqua? La classica pizza di Pasqua (o pizza sbattuta) viene servita sia nella versione classica dolce, e allora somiglia ad una torta margherita, sia nella versione al formaggio. Quest’ultima, una originale combinazione di dolce e salato, è utilizzata per accompagnare fette di salame tipo corallina, un salame a grana grossa immancabile sulle tavole pasquali a Roma. Non mancano le uova sode, che molti ancora decorano a mano o la frittata con i carciofi o con gli asparagi selvatici.

Molte famiglie preparano anche diversi tipi di torte salate, spesso ripiene alle verdure, o la tipica torta pasqualina. I puristi della tradizione non si fanno mai mancare la tipica coratella con i carciofi (interiora di abbacchio cucinate in padella).

A Roma non è Pasqua se non ci sono questi piatti: agnello, coratella, puntarelle e carciofi. Vengono servite anche piatti come fettuccine o lasagne insieme ad altri tipi di carne, a volte anche il brodo, però non si tratta di pietanze che rappresentano la Pasqua. L’agnello (o abbacchio, a Roma) di solito viene cucinato al forno con le patate o sulla brace, ed in questo caso viene chiamato abbacchio alla scottadito perchè va mangiato bollente ma ci si scotta le dita. Le costole dell’agnello vengono separate una ad una, impanate e poi fritte. Il carciofo poi è il simbolo della tavola pasquale romana, e viene cotto sia come contorno alla giudia o anche insieme alla coratella.

Antonio Nesci

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