In Italia oltre 2,8 milioni di persone soffrono di depressione, una malattia che sembra essere più diffusa nelle donne ed i disoccupati, anche se l’Italia è uno dei paesi dell’Unione Europea con meno depressi con una percentuale del 5,5% (contro il 7,1% di media europea), tra gli over 65 i numeri si raddoppiano.
Per depressione si intende la presenza di un umore triste, vuoto o malinconico, indipendentemente dall’occorrenza di situazioni piacevoli o meno per l’individuo, il suo umore tenderà sempre a flettere verso la negatività.
È infatti vero che chi soffre di depressione non riesce più a trarre piacere dalle azioni quotidiane, dai propri hobby o passatempi, si crea una perdita di interesse in quasi ogni cosa che porta il soggetto ad essere negativo sul proprio futuro ed anche nella vita di tutti i giorni.
La depressione non vuole stare a rappresentare un semplice stato di tristezza o sconforto, è una condizione continua ed invalidante, non a caso l’OMS ha previsto che nel giro di pochi anni la depressione sarà la prima causa di invalidità per malattia.
L’aiuto di uno psicologo a Roma è importante, ci racconta lo psicologo Luca Saita che la depressione è una vera e propria invalidità, come si può capire dai sintomi, che possono essere perdita di memoria, nervosismo, disturbi del sonno, oppure senso di angoscia, disperazione, impotenza, solitudine e senso di vuoto.
Le conseguenze a livello cognitivo sono vera e propria difficoltà nel prendere decisioni e nella risoluzione dei problemi, ruminazione mentale (l’atto di pensare continuamente al proprio disagio), pessimismo cronico.
Tra i comportamenti che caratterizzano una persona che soffre di depressione il più comune è l’isolamento sociale, ma anche i comportamenti passivi, la riduzione dell’attività sessuale ed i tentativi di suicidio.
Infine, vi sono i sintomi fisici, ovvero mal di testa, tachicardia, palpitazioni, sensazioni di confusione o vuoto.
Le cause della depressione sono diverse, per esempio la alterazioni nei neurotrasmettitori che cambiano il flusso di noradrelina e serotonina, che possono incidere sul sonno del soggetto, sulle sue iniziative sociali ecc.
Un importante causa sono i fattori sociali, gli eventi di vita stressanti sono stati infatti riconosciuti come forte causa di depressione, come una malattia, un lutto, la perdita del lavoro, separazioni coniugali, oppure conflitti famigliari, cambi di città e via dicendo.
Questi eventi si rivelano cruciali specialmente nelle persone che hanno avuto esperienze infantili difficili e che non sono quindi pronte ad affrontarli.
Per ultimo ci sono le cause di derivazione genetica, è infatti provato che i famigliari di primo grado di individui con depressione maggiore diagnosticata siano da due a quattro volte più a rischio di sviluppare la malattia del resto della popolazione.
Per quanto riguarda la cura della depressione, un metodo molto efficace è la terapia cognitivo comportamentale, che tenta in primo luogo di modificare i pensieri negativi che alimentano la malattia.
Le persone che ne soffrono tendono infatti ad avere un alto auto-criticismo, o a trasformare piccoli eventi negativi durante la giornata in catastrofi.
Questa cura cerca quindi di ricostruire le abilità per affrontare la quotidianità in maniera serena, quindi anche a riprendere le attività che sono state abbandonate, ad adottare comportamenti più razionali e beneficiali, cosi come a pensare in modo più bilanciato e positivo.
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