Morto in un incidente Giammarco La Malfa agente immobiliare di Guidonia

Giammarco La Malfa, 23 anni, agente immobiliare di Guidonia, dopo la notte in discoteca all’Eur, ha perso la vita in un incidente. Il ventenne ha accettato il passaggio in auto di due amici, due fratelli di Palombara, ed è morto nell’impatto con una 500 sul Grande Raccordo Anulare. Lo schianto è avvenuto sulla carreggiata esterna, nel tratto in curva tra le uscite di La Rustica e della Roma-L’Aquila.

Prima il Fiat Doblò grigio su cui Giammarco viaggiava insieme ad Alessandro (alla guida) e a Fausto Amendola, ha tamponato una Scenic con a bordo una coppia di peruviani che, forse avevano avuto un guasto meccanico. Poi i due fratelli sono scesi dalla vettura per vedere cosa era successo. Gianmarco è rimasto seduto dietro. Ed ecco sopraggiungere la 500 guidata da Alessia F., 35 anni, che se li è trovati davanti, ha provato a frenare ma non ce l’ha fatta.

Il Doblò ha piroettato colpendo anche una Mini cooper di passaggio. La Malfa è rimasto incastrato tra le lamiere. La 500 prima di fermarsi, ha investito Alessandro, 27 anni, sotto gli occhi del fratello. La conducente è sotto choc. Nel frattempo, sfrecciavano le auto sul Raccordo. Fausto ha provato anche a montare il crick per sollevare la 500. Anche i Pompieri si sono prodigati ma per il ragazzo di Tivoli non c’è stato nulla da fare. Invece Alessandro è stato tirato fuori e trasportato in ambulanza all’ospedale di Tor Vergata, ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Terapia Intensiva. Sarà il magistrato, ascoltate le testimonianze e visionate le telecamere installate lungo il Raccordo, a stabilire come è avvenuto lo schianto

Giammarco lavorava alla Tecnocasa di Settecamini. Viveva con il fratello più grande Alessandro e i genitori Simonetta e Francesco, al quartiere La Botte, a Guidonia. La madre è segretaria dello Spi-Cgil Guidonia-Monterotondo, che copre tutta l’area metropolitana e ora, attorno alla sua famiglia, si è stretta tutta la comunità della Cgil.

Il ventenne lascia “un vuoto incolmabile” anche tra gli amici dei Tivoli rugby, dove sin da ragazzino e fino a qualche anno fa aveva giocato. Il presidente, Maurizio Piervenanzi, lo descrive come “una persona eccezionale, uno dei nostri 300 figli. Ha vissuto con noi sin da quando aveva 13 anni. E anche se aveva smesso con le gare l’amicizia e la vicinanza è sempre continuata. Era contento e pronto a partire per le vacanze. Non possiamo davvero darci pace. Ci stringiamo forte alla famiglia”.