Astro candidato ideale per diventare un fedele aiutante delle forze dell’ordine
Astro è la nuova creatura sviluppata dal Machine Perception and Cognitive Robotics Laboratory (Mpcr) della Florida Atlantic University. Essa grazie all’intelligenza artificiale di cui sono dotati gli assistenti vocali, risponde ai comandi come ancora i suoi simili non sembrano saper fare. La testa è stampata in 3D per replicare le fattezze di un Dobermann pinscher. Essa contiene un computer (Nvidia Jetson TX2) con una potenza di calcolo da 4 teraflop. E’ il cervello che gli consente di eseguire i comandi che riceve e al tempo stesso di apprendere dall’esperienza.
Le sembianze lasciano ancora a desiderare, ma per quanto riguarda il comportamento Astro incarna l’evoluzione di androidi zoomorfi come quelli già avanzati della Boston Dynamics e non solo. Sono capaci di processare le informazioni ricevute per svolgere azioni non pre-programmate. Azioni quindi frutto di un apprendimento basato su una rete neurale profonda, una simulazione computerizzata del cervello.
Astro: la dotazione tecnologica è di tutto rispetto
Astro si muove e interagisce grazie a sensori, imaging radar, telecamere e un microfono direzionale che fanno di lui un cucciolo da addestrare di 45 kg. Risponde ai comandi proprio come un cane. Infatti si siede, si alza, si sdraia su richiesta. Per arrivare, man mano, a rispondere ai gesti, capire diverse lingue, coordinare i suoi movimenti con i droni, sino a distinguere i volti umani e a riconoscere altri cani.
Oltre 12 sensori lo rendono un candidato ideale per diventare un fedele aiutante delle forze dell’ordine o collaborare nelle operazioni di salvataggio, oltre che come cane-guida che impara a percepire suoni, attivare i radar in presenza di gas o esplosivi, apprende i movimenti utili e arriverà a eseguire persino screening diagnostici. Nel video dimostrativo della Feu il cane-robot esegue i comandi in modo impeccabile. Esso trotterella sui prati del campus universitario. Niente in confronto a quel che piano piano impara a fare, ad esempio percepire richieste di aiuto che non rientrano nel campo uditivo umano.