A Roma ripartono le produzioni cinematografiche
Tra le tante novità della Fase 2 a Roma e nel Lazio anche la ripartenza delle produzioni cinematografiche. Riprendono con delle misure di sicurezza: doppia misurazione a inizio e fine ripresa per tutti e medico sul posto. Gli attori si devono, inoltre, sottoporre al test del sangue per garantire il proprio stato di salute.
“Anche nella Fase 2 serviranno cautela e responsabilità – ha spiegato l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato – la progressiva riapertura non significa che il virus è stato sconfitto. Lo sarà solo con il vaccino. Il Lazio è l’unica regione che ha investito nella ricerca. E a giugno allo Spallanzani ci sarà il primo reclutamento di volontari per sperimentare il vaccino. Inoltre, sul territorio opereranno 40 task force Uscar per contenere eventuali focolai con i servizi di igiene delle Asl. Perché il Covid-19 potrebbe trovare un terreno fertile proprio dove il tasso di replicazione è stato basso, come nel Lazio. La Fase 2 sarà un momento importante, innovativo e originale. Ma dobbiamo sempre chiedere il massimo della responsabilità ai nostri cittadini”.
Mascherine obbligatorie in tutti i negozi e i luoghi al chiuso, come gli uffici
Lo stesso vale per gli incontri all’aperto. Bisognerà tenere la distanza di un metro e obbligo di indossare la mascherine se si parla con una persona. Ogni occasione, poi, sarà quella buona per lavarsi le mani.
Invece su bus e metro arrivano i volontari della Protezione civile del Lazio. La Fase 2 parte da qui. Dal “senso di responsabilità dei cittadini del Lazio”, citato a più riprese dal governatore Nicola Zingaretti. “Abbiamo davanti settimane delicate – ha spiegato illustrando in conferenza stampa le regola per la ripresa – bisogna guardare avanti con cautela, nel rispetto delle norme e in piena sicurezza”.
Prudenza, protezione, prevenzione, piccoli passi e progettualità
Sono le linee guida illustrate dal vice presidente Daniele Leodori. “Abbiamo superato la fase più difficile, ma non possiamo alleggerire la tensione”. Le misure sono: mascherine, gel disinfettante, igiene delle mani frequente, distanziamento di almeno un metro, divieti di assembramento e barriere di plexiglass nei luoghi di lavoro, che vanno igienizzati almeno una volta al giorno. Per quanto riguarda la prevenzione, per i lavoratori dei negozi è obbligatoria la misurazione della temperatura ad inizio turno. “Intendiamo verificare ogni passo che facciamo”, ha concluso Leodori.
Sul trasporto privato, in auto, via libera agli spostamenti dei nuclei familiari. Distanziamento necessario per persone non dello stesso nucleo. Oltre al conducente nel veicolo potrà entrare una sola altra persona, seduta sui sedili posteriori e dietro al posto del passeggero.
Orari negozi prolungati
Per quanto riguarda i negozi, c’è il ritorno ai vecchi orari per i supermercati: tornano a chiudere alle 21.30 per garantire più tempo ai clienti e scongiurare il rischio di assembramento. Gli h24 dovranno ancora attendere. Rimane la norma del contingentamento degli ingressi e quella della misurazione della temperatura dei dipendenti ad inizio attività.
Si punterà sullo smart working e sulla turnazione del personale (lì dove indispensabile) per tutto maggio e, per la ripresa degli esercizi in crisi, sulla massima disponibilità di occupazione di suolo pubblico. Più commercio all’aperto.
Avviato il confronto sul take away di bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie. “Si tratta di uno dei settori più delicati – spiega Leodori – e per questo l’attenzione deve essere sempre ai massimi livelli”. In vista di una riapertura totale, arriva la patente “liberi da febbre” per gli esercizi che garantiranno la misurazione della temperatura dei clienti e dell’ossigenazione dei propri spazi.