7 Settembre 2024
Cultura e Società

Arte contemporanea: un grande anello di bronzo nel cuore del Palatino

Un’opera d’arte contemporanea: un grande anello di bronzo nel cuore del Palatino. Al centro del cerchio, la cui forma richiama il Colosseo, si trova una colonna antica distesa a terra, simbolo dell’eternità delle rovine, capaci di resistere al tempo e alla caducità umana. L’incisione all’interno recita: “The very stone one kicks with one’s boot will outlast Shakespeare”.

L’opera di arte contemporanea fa parte del patrimonio del parco archeologico del Colosseo, installata in modo permanente nella Vigna Barberini, la terrazza artificiale di età imperiale collocata sulla pendice nord est del Palatino che sovrasta l’arco di Costantino e il Colosseo. L’area è tornata parte del percorso di visita del Parco e ospita ora l’installazione di Arena, artista pugliese, classe 1978 il cui lavoro da qualche anno ha un respiro internazionale. Il progetto è stato selezionato tra i vincitori della V edizione del bando Italian Council (2019), il programma a supporto della creatività italiana dedicato alla promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della direzione generale creatività contemporanea del Mibact, con il partenariato culturale dell’istituto italiano di cultura di Barcellona per la promozione internazionale.

Si chiama “Anello” ed è spesso venti centimetri, alto cinquanta e ha un diametro di 410 centimetri, esattamente il doppio della colonna che circonda. “L’ho pensato per questo spazio – ha dichiarato l’artista – la colonna non è stata spostata di un millimetro. Mi è piaciuta perché rispetto alla grandiosità dei fori, questa colonna da verticale è diventata orizzontale, un gesto semplice vicino alla vita dell’essere umano. Volevo che avesse un aspetto umano e potesse accogliere chi transita in questo luogo e che potrà anche sedersi sull’anello”.

“Un dialogo costante tra arte antica e archeologia e creatività contemporanea, il contesto antico esprime nuovi contenuti attraverso quest’opera – ha detto il direttore del parco Alfonsina Russo – che ci racconta qualcosa che ha a che fare con il tempo: la pietra resta, si trasforma, è una rovina, mentre l’uomo è di passaggio soltanto per pochi decenni. Mi ha colpito il fatto che questo anello riproduce nella sua forma il Colosseo, il monumento simbolo del parco da sempre considerato come luogo che rappresenta l’eternità, l’immortalità, quasi l’ombelico del mondo”.