Nel Lazio un Ferragosto in agriturismo per festeggiare in campagna lontani dal contagio
Un Ferragosto all’insegna del relax e riscoperta dei sapori della cucina tradizionale tra buon cibo e paesaggi incantevoli: dal mare alla montagna, che solo il Lazio riesce ad offrire negli otre 1280 agriturismi con circa 15 mila posti letto. Si preannuncia così questa festività per molti italiani che hanno deciso di trascorrere le vacanze nel nostro Paese. Si tratta del 93%, rispetto all’86% dello scorso anno, mentre 1 italiano su 4, pari al 25%, ha scelto una destinazione vicino casa, all’interno della propria regione. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixé.
Cresce, inoltre, il numero di vacanzieri che a causa dell’emergenza sanitaria, preferisce trascorrere le ferie in case di proprietà o meno, piuttosto che in albergo, per garantirsi le stesse condizioni di sicurezza delle mura domestiche. Un segnale incoraggiante per gli agriturismi, che con la loro posizione isolata e agli ampi spazi all’aperto, rappresentano i luoghi più sicuri per le ferie estive, in cui è facile garantire il rispetto delle misure di precauzione per difendersi dal contagio, grazie anche al numero contenuto di posti letto e a tavola.
“Abbiamo registrato un calo dell’80% di presenze negli agriturismi laziali a causa del lockdown, che ha comportato la chiusura totale delle nostre attività – dice Cristina Scappaticci, già responsabile di Terranostra Lazio, ora nella Giunta esecutiva, e a capo di un’azienda agricola ad Arpino – La mancanza di turisti stranieri ha inciso notevolmente, così come le prenotazioni cancellate, in alcuni casi anche per il prossimo anno. La stessa cosa è accaduta per le numerose cerimonie, che soprattutto nel periodo di chiusura si svolgevano negli agroturismi, dalle comunioni, ai matrimoni, fino agli anniversari, la maggior parte delle quali sono ancora bloccate. Un settore che ha subito ingenti perdite”.
Coldiretti Lazio sta lavorando alla realizzazione di un percorso di promozione turistica e contemporaneamente ha subito proposto agevolazioni fiscali da delegare ai singoli comuni, come la riduzione dell’Imu, Tari e Tasi, ma anche la riduzione delle bollette energetiche e ammortizzatori sociali per i dipendenti, la cancellazione della tassa di soggiorno e l’Iva al 4%. L’appello a tutte le imprese turistiche del Lazio è quello di fare rete.