Italia violenta. Vincenzo Gabriele Rampello ucciso dal padre Gaetano in Sicilia
Dramma familiare martedì mattina. Vincenzo Gabriele Rampello, 24 anni, è stato freddato in pieno centro, a Raffadali (Agrigento). Le telecamere di sorveglianza del Comune della Sicilia hanno immortalato l’omicidio avvenuto in piazza Progresso. Un colpo alla testa e altri al torace.
L’uomo fermato dai Carabinieri per l’omicidio è il padre di Vincenzo Gabriele, un poliziotto in servizio al Reparto Mobile di Catania, Gaetano Rampello aveva il grado di assistente capo. Era seduto sotto una pensilina, in attesa di un autobus. Nello zaino aveva la pistola d’ordinanza.
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, stanno cercando di ricostruire il movente del gesto. L’uomo ha già confessato. Ha raccontato delle continue liti con il figlio. Oggi l’ultima discussione e poi il drammatico epilogo, con quindici colpi di pistola. Il giovane era seminfermo di mente, abbandonato dal padre e dalla madre era cresciuto in una comunità.
Per il procuratore Patronaggio “i recenti episodi di tragica ed inaudita violenza avvenuti in questi giorni in provincia di Agrigento hanno evidenziato malesseri profondi all’interno della società e delle famiglie, acuiti dal grave isolamento provocato dalla pandemia e non adeguatamente contenuti da un sistema socio-sanitario-assistenziale non sempre pronto ad erogare idonei servizi alla collettività. Troppo spesso quelli che vengono definiti gesti di follia – prosegue il procuratore capo – sono il portato di conflitti sociali e familiari che il ‘sistema’, inteso in senso ampio e non escluso quello giudiziario, non è stato in grado di adeguatamente e legittimamente arginare e contenere”.