Categories: Economia e Finanza

Consiglio del Cibo di Roma: pubblicato bando di adesione

Al via il Consiglio del Cibo di Roma. Fino al 20 luglio è possibile inviare le candidature per la convocazione della prima assemblea plenaria. Frutto di un percorso durato più di due anni che ha portato vari soggetti a confrontarsi per realizzare un coordinamento cittadino attraverso il quale costruire in modo condiviso l’approccio di Roma alle politiche del cibo, il Consiglio del cibo nasce dalla determinazione di due amministrazioni e della società civile che hanno voluto creare uno spazio di incontro e dialogo intorno a un tema così centrale per la comunità urbana finalizzato alla definizione di una politica del cibo inclusiva, giusta, sostenibile.

Auspico che, attraverso questo bando, vi sia un’ampia adesione al Consiglio del Cibo di Roma che potrà così arricchirsi di realtà che, con la loro partecipazione, daranno un contributo prezioso di idee, proposte, azioni da mettere in campo per dare sempre più efficacia alla Food Policy di Roma. Il Consiglio, che si è riunito in modo informale per la prima volta nel febbraio del 2022, ha svolto in questo anno un intenso lavoro di costruzione di reti di cooperazione, sui temi del contrasto allo spreco alimentare, di collaborazione con le mense scolastiche, su adesioni ad Associazioni nazionali come quella delle Città dell’Olio e dei Comuni Enoturisti Italiani e ha anche portato alla presenza a importanti eventi e fiere nazionali e internazionali dove Roma ha potuto valorizzare le proprie eccellenze enogastronomiche”, ha dichiarato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale.

Secondo quanto indicato nell’art. 6 del Regolamento del Consiglio del Cibo (approvato con la DAC 68 del 13 aprile 2023), è possibile inviare la richiesta di adesione compilando il modulo pubblicato nella sezione Avvisi, bandi e concorsi.

Le richieste dovranno essere inviate entro il 20/7/2023 all’indirizzo di posta elettronica consigliodelcibo@comune.roma.it.

Leggi i dettagli del bando.

Cos’è il Consiglio del Cibo

Il Consiglio del Cibo sarà uno strumento di partecipazione inclusivo nel quale società civile, soggetti istituzionali e associazioni di settore si incontreranno e dialogheranno per un progetto comune, condiviso, necessario e lungamente atteso da tutta la comunità cittadina disegnando un metodo che tiene insieme efficienza e partecipazione, esperienza e funzionalità, per arrivare alla definizione di un Piano del cibo che dovrà delineare la politica agro-alimentare della nostra città per i prossimi anni: una politica ispirata ai principi della transizione agro-ecologica.

Il Consiglio del Cibo di Roma, sulla base del suo Regolamento approvato con DAC n. 68 del 13 aprile 2023, avrà formalmente la struttura di una consulta cittadina sulla base di quanto delineato dall’art. 15 del Regolamento per gli istituti di partecipazione e di iniziativa popolare.

Avrà come scopo principale di garantire la rappresentanza e la più ampia partecipazione alla definizione della Politica del cibo e all’elaborazione del Piano del Cibo. Vi potranno partecipare cittadini, istituzioni pubbliche, imprese attive all’interno della filiera agro-alimentare, associazioni e organismi del terzo settore, università, enti di formazione e istituti di ricerca.

Potrà promuovere iniziative sociali nell’ambito delle Politiche locali del cibo da attuare nella città di Roma, formulare proposte e pareri, convocare assemblee pubbliche e proporre l’adozione di specifiche Carte dei diritti.

Attività del Consiglio del Cibo

In particolare, secondo l’art. 2 del Regolamento, tramite il Consiglio del cibo, stakeholder e rightholder potranno:

*partecipare all’elaborazione della Politica del cibo e del Piano del Cibo;

*monitorare su base annuale la loro concreta attuazione;

*proporre politiche, progetti e idee innovative;

*esprimere pareri sulle proposte e iniziative dell’Amministrazione;

*promuovere la partecipazione della comunità locale sulla concreta attuazione del Piano del Cibo.

Il Consiglio del Cibo avrà funzioni consultive, propositive e di supporto all’Amministrazione sugli obiettivi della Politica del Cibo nonché su ulteriori campi di intervento indicati sia dall’Amministrazione sia dai lavori dei Tavoli tematici.

In particolare, secondo quanto disposto dall’art. 3, il Consiglio del Cibo:

*collabora alla stesura del Piano del Cibo di Roma Capitale sia tramite proprie proposte sia tramite osservazioni e pareri alle proposte dell’Amministrazione;

*concorre all’individuazione degli indicatori utili al monitoraggio degli impatti sociali, economici, ambientali e culturali delle azioni di attuazione del Piano;

*attiva forum di discussione partecipativi per favorire il dialogo tra tutti gli attori coinvolti e la cittadinanza;

*promuove attività di ricerca interdisciplinare e mappatura del sistema agro-alimentare locale;

*sostiene la formazione degli operatori, l’informazione dei consumatori e attività di educazione alimentare.

Finalità del Consiglio

Il Consiglio del Cibo, attuando la più ampia partecipazione possibile, concorre al raggiungimento delle finalità della Politica del Cibo già definiti dalla DAC 38 del 2021 e ripresi all’art. 4:

*garantire l’accesso alle risorse primarie della produzione agricola e promuovere la nascita di nuove imprese applicando il principio delle pari opportunità;

*promuovere il coinvolgimento delle giovani generazioni e delle persone disoccupate o male nella produzione di cibo sano;

*contribuire alla valorizzazione del lavoro agricolo;

*promuovere la multifunzionalità delle aziende agricole;

*promuovere l’agricoltura sostenibile;

*favorire le filiere corte e l’agricoltura di prossimità;

*promuovere le specificità alimentari territoriali rafforzando i sistemi di etichettatura territoriale quali la Denominazione di Origine Comunale (De.C.O.) o Municipale {D.O.M.};

*valorizzare il legame tra il Centro Agroalimentare Roma e la Città creando sinergie che aumentino l’efficienza della distribuzione locale;

*promuovere la qualità dell’offerta in tutto il settore dell’Ho.Re.Ca. (hotel, ristoranti, bar);

*ridurre drasticamente gli sprechi alimentari in tutte le fasi della filiera e incentivare iniziative di recupero e redistribuzione delle eccedenze;

*favorire l’integrazione della Politica del cibo con la Politica della gestione dei rifiuti in un’ottica di economia circolare e giustizia ambientale;

*sostenere forme progettuali di live-marketing di vicinato, introducendo uno spazio nel Portale di Roma Capitale dove commercianti e clienti possano interagire e arrivare a un accordo utile allo smaltimento delle merci alimentari non utilizzabili nei giorni successivi, a un prezzo equo, vantaggioso e garantito;

*promuovere un maggiore livello di consapevolezza dei cittadini rispetto alle questioni del cibo dell’agricoltura e del territorio;

*contrastare il consumo di suolo e contribuire al ripristino dei suoli e del paesaggio;

*riconoscere la funzione degli agroecosistemi come elementi centrali delle infrastrutture verdi favorire l’integrazione di questi valori nei processi di pianificazione e gestione del territorio.

Organi del Consiglio del Cibo

Tutto questo lavoro, enorme da un punto di vista culturale e strategico, sarà realizzato grazie alla sinergia tra i diversi organi del Consiglio del Cibo:

*l’Assemblea;

*i Tavoli tematici;

*il Gruppo Operativo;

*il Presidente;

*l’Ufficio del Consiglio del Cibo di Roma.

Soggetti collettivi rappresentativi

Secondo l’art. 6 co. 2, l’Assemblea del Consiglio del Cibo è composta da rappresentanti di soggetti collettivi rappresentativi:

*degli operatori economici attivi nella filiera agro-alimentare locale;

*delle Istituzioni scientifiche interessate, come Università, Enti di ricerca e Ordini professionali e associazioni di settore;

*delle organizzazioni civiche e del terzo settore impegnate nelle tematiche connesse alla Politica del Cibo, delle associazioni di consumatori e Gruppi di acquisto solidale, delle associazioni di formazione e gestione degli orti urbani;

*delle associazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative dei lavoratori coinvolti nella filiera agro-alimentare.

Antonio Nesci

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