9 Dicembre 2024
Istituzioni e Politica

Cantiere del Collettore Alto Farnesina. Gualtieri: lavori fondamentali per contenere il rischio idrogeologico

Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha effettuato un sopralluogo al cantiere dei lavori di costruzione del Collettore fognario Alto Farnesina in viale dei Gladiatori. Con lui l’assessore ai Lavori pubblici Ornella Segnalini e il presidente del Municipio XV Daniele Torquati. Il Collettore Alto Farnesina è stato realizzato per raccogliere gran parte delle acque provenienti dalla zona a monte della Farnesina (Monte Mario). Gli interventi in corso sono finalizzati alla creazione di una deviazione per ricongiungere la testa e la coda del collettore, bypassando la parte danneggiata dai lavori dello Stadio Olimpico. Una volta a pieno regime, il Collettore consentirà un corretto deflusso delle acque e impedirà gli allagamenti delle zone di Ponte Milvio e Corso Francia.

Il cantiere, finanziato con un importo di 7,5 milioni di euro, è stato avviato a dicembre 2022. Allo stato attuale, l’opera è realizzata al 45% e la fine dei lavori è prevista entro dicembre 2024. Sono state realizzate le camere di spinta per consentire a breve l’avvio dei lavori della talpa. Sono state risolte positivamente le interferenze con i ritrovamenti archeologici grazie a una collaborazione costruttiva con le Soprintendenze. “Si tratta di un lavoro importante di ripristino e in parte di nuova costruzione del Collettore – ha spiegato il Sindaco Roberto Gualtieri – fondamentale per tutto il quadrante che soffre da molto tempo di una capienza fognaria insufficiente. Con l’intervento in corso verrà ridotto in modo significativo il rischio allagamenti, dando una soluzione strutturale e definitiva a un problema che ha creato seri disagi agli abitanti del XV Municipio. Sono lavori necessari per la sicurezza e per contenere il rischio idrogeologico ma che ci aiuteranno anche a conoscere qualcosa in più della storia di quest’area grazie ai ritrovamenti archeologici”.

Nel corso dello scavo è stata infatti riportata alla luce una struttura monumentale residenziale di particolare complessità databile in età romana, il cui tempo di vita si estende dall’età tardo repubblicana fino almeno al III secolo d.C. Le indagini, inoltre, hanno restituito un congruo numero di reperti pertinenti a fasi e periodi cronologici precedenti a quelli documentati dalle strutture murarie, con significative attestazioni di età arcaica e medio-repubblicana.  Lo studio tecnico effettuato da Roma Capitale, rilevando il primario interesse pubblico dell’opera, ha individuato quale soluzione possibile quella di procedere allo smontaggio dei reperti, al successivo studio degli stessi e alla conservazione dei ritrovamenti per un futuro utilizzo. Per l’assessore ai Lavori pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini: “Stiamo portando avanti un’opera da 7,5 milioni di euro che, per l’importanza che riveste, ha un costo relativamente contenuto. Questo lavoro ci permette di attivare un collettore costruito nel 2010, che ha avuto un costo ben maggiore, senza essere mai utilizzato. Quindi, non solo risolviamo una problematica del territorio, come quella degli allagamenti, ma riusciamo a mettere in funzione un’opera pubblica mai utilizzata. Ringrazio la soprintendenza archeologica per la collaborazione sempre costruttiva”.

Il completamento del cantiere del Collettore Farnesina”, ha commentato il Presidente del Municipio XV, Daniele Torquati “è un’opera fondamentale e strategica per Roma Nord su cui siamo a lavoro da anni e che ora che ci mette nelle condizioni di assolvere un impegno preso con la cittadinanza e prioritario per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Ringrazio il Sindaco Gualtieri e l’Assessora Segnalini per proseguire con serietà e attenzione a lavorare con il Municipio XV a quest’opera assolutamente necessaria per mitigare il rischio allagamento nelle zone di Corso Francia, Ponte Milvio e Tor di Quinto”.

Nella zona tra Corso Francia e lo Stadio Olimpico sono presenti numerosi collettori fognari (di epoche diverse) che servono a deviare e distribuire i carichi fognari in modo adeguato, per evitare sovraccarichi e allagamenti. Si tratta di una serie di collettori (molto grandi), tutti funzionanti, che si trovano a Ponte Milvio: attualmente vanno in carico, generando gli allagamenti. Questi collettori, infatti, scaricano tutti nello stesso tratto del Collettore Basso della Farnesina. Nel corso degli anni, l’aumentare della pressione edilizia e il cambiamento della qualità delle piogge (le cosiddette bombe d’acqua) hanno sovraccaricato ulteriormente questo tratto del collettore.

Per risolvere questa situazione sarebbero stati fondamentali due interventi: ripristinare il Collettore Alto Farnesina (il lavoro che stiamo facendo adesso) e realizzare un nuovo collettore. La Giunta Alemanno ha realizzato nel 2010 il Nuovo Collettore di Gronda, lo ha collegato all’Alto Farnesina, senza tuttavia ripristinare quest’ultimo. Quindi dal 2010 la città ha un nuovo collettore, che non è stato mai messo in funzione.

Con il cantiere avviato nel 2022 si stanno recuperando gli anni persi.

Allo stato attuale sono state realizzate le camere di spinta per consentire prossimamente l’avvio dei lavori della talpa. Sono state risolte positivamente le interferenze con i ritrovamenti archeologici grazie a una collaborazione costruttiva con le soprintendenze. Altrettanto positiva è la collaborazione con la Prefettura e con Soprt&Salute, l’ente gestore dell’area del Foro Italico, anche al fine di sanare i circa 60 scarichi fognari presenti.

Le lavorazioni

Il ripristino del funzionamento del Collettore Alto Farnesina prevede:

– Ripristino del Collettore alto Farnesina esistente parzializzato, e riparazione delle parti danneggiate.

– Esecuzione di due nuovi tratti di collettore e rifunzionalizzazione di alcuni esistenti.

Nello specifico:

Tratto 1: raddoppio del Collettore alto Farnesina nel tratto che va dalla curva nord alla curva sud (circa 500 metri in tunnel diametro di 2,60 m) e contestuale mantenimento del tratto del vecchio collettore;

Tratto 2: mantenimento del collettore esistente sotto Viale dei Gladiatori;

Tratto 3: esecuzione di un nuovo collettore tra il campo centrale del tennis fino all’inizio del viale dei Gladiatori (Utile come by-pass per la manutenzione e per lo smaltimento della rete esistente nell’area dell’Olimpico) e immissione nel collettore esistente di sezione ovoidale 3,24 x 4,86 sotto Via Morra di Lavriano;

Tratto 4: abbandono del vecchio tratto di collettore nella cui area hanno realizzato i campi di tennis e lo stadio centrale del Tennis. L’area utilizzata dal CONI per realizzare il parcheggio sotterraneo a servizio degli impianti sportivi.

Soluzione alle interferenze archeologiche

Nel corso dello scavo è stata riportata alla luce una struttura monumentale residenziale di particolare complessità databile in età romana, il cui tempo di vita si estende dall’età tardo repubblicana fino almeno al III secolo d.C. Le indagini, inoltre, hanno restituito un congruo numero di reperti pertinenti a fasi e periodi cronologici precedenti a quelli documentati dalle strutture murarie, con significative attestazioni di età arcaica e medio-repubblicana.

Dagli studi effettuati sulle evidenze archeologiche è emerso che i manufatti interferiscono con il tracciato del collettore.

Alla luce di questi ritrovamenti la Soprintendenza Speciale ha chiesto a Roma Capitale di studiare una soluzione di salvaguardia.

Lo studio tecnico, nell’evidenziare che trattasi di un’infrastruttura fognaria di primario interesse pubblico, unica soluzione tecnica fattibile per la risoluzione della criticità idraulica, e di un’opera già appaltata, ha individuato quale soluzione possibile quella di procedere allo smontaggio dei reperti, al successivo studio degli stessi e alla conservazione dei ritrovamenti per un futuro utilizzo.