La notizia dell’esonero di Daniele De Rossi è arrivata mercoledì 18 settembre e ha sorpreso tutti, sostenitori della Roma e addetti ai lavori. Ha in realtà stupito lo stesso allenatore, che ha ricevuto la comunicazione mentre era a Trigoria, una manciata di ore prima dell’allenamento programmato come di consueto. Se è vero che la Lupa non aveva brillato nelle prime uscite stagionali, l’ex capitano giallorosso ed ora ex allenatore, arrivava da un prolungamento di contratto firmato solo pochi mesi prima, durante l’estate, ed era lecito attendersi quantomeno qualche mese di tempo in più per valutarne la prova. Lo scorso anno infatti era stato chiamato dopo l’esonero di José Mourinho e dunque a stagione in corso, questa doveva essere la prima in carica dalla prima giornata.
La posizione dei tifosi di fronte a questo avvenimento è stata chiara fin da subito e si sono schierati in massa dalla parte di De Rossi, con aperte contestazioni nei confronti della dirigenza. In particolare è la Curva Sud a rilasciare diversi comunicati sulla vicenda, concentrandosi su uno sciopero del tifo nei primi minuti delle sfide allo stadio Olimpico e sottolineando il bisogno di ricreare un rapporto di fiducia con la società, accusata di trascurare i valori considerati tradizionali dalla Roma.
Volendo indagare quelle che sono le ragioni dietro all’esonero, in molti hanno reputato come la motivazione legata agli scarsi risultati sul campo non sia l’unica da tenere in considerazione. Il rapporto con la società era da tempo ai minimi termini a partire dalla gestione di alcuni casi all’interno dello spogliatoio, su tutti la questione Dybala, che è stato al centro del mercato dei giallorossi nei mesi estivi. La Joya è poi rimasta, ma l’intento della dirigenza era quello di cedere l’attaccante argentino per non avere un ingaggio così alto a bilancio. La trattativa con il club dell’Arabia Saudita, l’Al-Qasdiah, è naufragata dopo che la compagine saudita ha messo sul piatto solo 3 milioni per il cartellino del giocatore (a fronte di un accordo per un contratto triennale a 75 milioni di euro).
All’esonero di De Rossi è seguita la firma di Ivan Juric come nuovo allenatore della Roma, ma il cambio in panchina non ha dato la spinta che si aspettava la dirigenza. Il cambio di guida tecnica, d’altronde, ha sorpreso anche gli stessi giocatori, che in più circostanze hanno ribadito di non essere stati a conoscenza del fatto. In ogni caso, passando in rassegna i pronostici di inizio stagione redatti da esperti del settore, coloro che abitualmente consultano le statistiche presenti anche in blog come IlGiocatoreOnline, sono concordi nell’evidenziare come l’attuale classifica della Roma non sia specchio della reale qualità della squadra. Sebbene il mercato sia stato condotto più in prospettiva che per l’immediato, è evidente come la nona posizione dopo 7 giornate sia troppo poco per la Lupa. Al momento si vocifera con insistenza il possibile ritorno di De Rossi, anche a fronte di un feeling mai scattato con il neo arrivato Juric. Di certo questa mossa della dirigenza sarebbe l’ammissione di un abbaglio commesso solo poche settimane prima, ma servirebbe senza dubbio anche a ripristinare il rapporto con i tifosi.
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