Categories: Viaggi e Turismo

Aprire un B&B è per molti un’occasione di investimento per integrare il reddito: come iniziare questa attività

Tra le attività più intraprese nel nostro Paese c’è il Bed and Breakfast. Aprire un B&B è per molti un’occasione di investimento per integrare il reddito, per tanti una vera e propria attività lavorativa principale. I viaggiatori apprezzano tantissimo questa formula che consente di viaggiare anche a chi ha dei mezzi economici inferiori.

In base alle Norme Regionali in vigore i B&B sono attività ricettive a conduzione familiare. Viene usata parte della propria abitazione, “con periodi di apertura annuali o stagionali e con un numero di camere e letti limitati, sulla base di leggi regionali di settore o di regolamenti comunali specifici”. Le norme regionali sono libere di fissare ciascuna criteri differenti per l’esercizio del B&B, ad esempio in termini di posti letto (da 6 fino ad un massimo di 20), numero di camere (in genere 3 ma si può arrivare anche a 6) e di varie altre caratteristiche dei luoghi e dell’attività. Per aprire un B&B bisogna consultare la specifica Legge Regionale in materia.

Poi bisogna accedere mediante Internet o recarsi allo sportello SUAP del Comune pertinente per ritirare la modulistica necessaria per la Dichiarazione di Inizio Attività. La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), è la nuova procedura che sostituisce la DIA (Denuncia di Inizio Attività). Con la presentazione della SCIA l’apertura della struttura ricettiva è immediata.

Alla SCIA, mediante gli strumenti cartacei o telematici, vanno allegati i documenti necessari per la completa definizione della pratica. Gli allegati variano da regione a regione e si può passare dalla sola planimetria dell’abitazione al contratto di proprietà o di affitto, per arrivare sino alla copia della polizza di assicurazione di responsabilità civile a favore dei clienti, richiesta in alcune regioni.

Le pratiche vengono gestite dagli Uffici Turistici, per l’eventuale classificazione della struttura e per il monitoraggio e la comunicazione degli ospiti alle Autorità di Pubblica Sicurezza. Riguardo a queste procedure vanno consultati gli uffici competenti in quanto ci potrebbero essere delle differenze tra regione e regione. I Comuni possono applicare un diritto di istruttoria per la gestione della SCIA che varia da 30 a 150 euro.

Gli immobili usati per il B&B devono essere in regola con i requisiti urbanistico-edilizi, igienico-sanitari e di sicurezza prescritti per le abitazioni e individuano dei requisiti minimi delle stanze. È prevista una superficie minima in rapporto ai posti letto e può essere chiesta la presenza di alcuni arredi di base. Gli ospiti devono potere accedere alla propria stanza senza attraversare altre camere da letto o di servizi destinati alla famiglia o ad altri ospiti. Anche i bagni devono offrire attrezzature minime: vasca da bagno, doccia, specchio con presa di corrente, lavabo, water. E almeno un bagno ad uso esclusivo degli ospiti quando viene superato un certo numero di camere o posti letto. Di norma viene chiesta la pulizia quotidiana dei locali, mentre il cambio della biancheria può avvenire con cadenza diversa (almeno due volte alla settimana) e sempre ad ogni cambio dell’ospite.

L’alloggio deve avere massimo da 3 a 5 camere (i requisiti variano da regione a regione) arredate con letto, armadio, comodini, lampade, sedie, cestini gettacarte, per un massimo di 6/20 posti letto (i requisiti variano da regione a regione). Per rispettare il carattere saltuario dell’attività è prevista un’interruzione di un certo numero di giorni (il numero varia da regione a regione), anche non consecutivi, nel corso dell’anno. In questo caso non serve l’apertura della partita IVA. I requisiti minimi richiesti per l’apertura di un B&B sono: 14 mq per la camera doppia, 8 mq per la singola, conformità alle norme si sicurezza degli impianti elettrici, a gas, di riscaldamento, rispetto delle norme igieniche ed edilizie. Anche questi possono subire delle variazioni da regione a regione.

Di norma viene richiesto anche che il titolare del B&B abbia la residenza (o il domicilio durante il periodo di apertura del B&B) presso la struttura. Alcune Regioni consentono però la residenza anche in altri immobili vicini alla struttura ed è sempre richiesta la reperibilità.

Il servizio deve essere accurato avvalendosi della normale organizzazione familiare e fornendo, solo a chi è alloggiato, cibi e bevande confezionate per la prima colazione, senza alcun tipo di manipolazione. Questo non significa che si debbano servire solo alimenti confezionati industriali né che l’inderogabilità a questa regola sia assoluta.

Nel servizio di B&B, la prima colazione è sempre compresa, ma le Regioni prevedono modalità di somministrazione diverse. In genere è prevista la sola somministrazione di prodotti senza manipolazione (solo riscaldati). In alcuni casi, poi, è richiesto che i prodotti provengano dal territorio regionale. Il divieto di manipolazione dei prodotti è limitato solo al gestore, qualora non abbia le autorizzazioni igienico-sanitarie di legge, ma ciò non toglie che è possibile acquistare e servire prodotti manipolati da chi ha tutte le autorizzazioni igienico-sanitarie del caso o che con alcuni adempimenti minimi sia possibile anche per lui acquisire la possibilità di servire cibi manipolati.

I prezzi applicati sono decise liberamente dal titolare, che li espone all’interno della struttura specificando chiaramente le caratteristiche di ciascuna soluzione. Anche i B&B come le altre strutture ricettive, sono tenuti a comunicare alla locale autorità di Pubblica Sicurezza le generalità degli ospiti. Il titolare di ciascun Bed and Breakfast deve comunicare gli andamenti turistici (arrivi e partenze) all’Istat. La rilevazione sul Movimento dei clienti consiste in una vera e propria osservazione svolta dall’Istituto Nazionale di Statistica.

I proventi dell’attività di B&B, al netto delle spese inerenti documentabili, sono tassati come “redditi diversi” derivanti da attività commerciale non esercitata abitualmente. Il gestore del B&B deve dotarsi di un bollettario per quetanziare l’incasso dei singoli corrispettivi. Il reddito del B&B sarà la somma delle ricevute rilasciate, meno le spese documentate inerenti al B&B documentate attraverso ricevute o fatture fiscali (evitare gli scontrini in quanto facilmente contestabili dall’Agenzia delle Entrate). Nella maggior parte delle Regioni l’attività non viene considerata d’impresa, quindi non è necessario possedere partita IVA né iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio. Tuttavia alcune Regioni consentono anche l’attività imprenditoriale.

Aprire un’attività di Affittacamere è l’alternativa per chi vuole esercitare in forma di impresa un’attività paragonabile al B&B ma senza le limitazioni imposte al B&B. L’Affittacamere infatti può offrire fino a 6 camere per gli ospiti, suddivise anche in più unità nello stesso stabile, in genere senza limitazioni relative al numero di posti letto e temporali. Anche l’apertura di un Affittacamere è soggetto a SCIA da inviare per via telematica al SUAP del Comune in cui viene aperta l’attività. Trattandosi di un’attività d’impresa è richiesta l’iscrizione al registro delle imprese con tutti i conseguenti adempimenti fiscali e previdenziali.

Se l’attività di Bed and Breakfast produce un reddito superiore a determinate cifre per cui non possa più essere considerata un’attività occasionale è necessario aprire partita iva e scegliere il regime fiscale. In questo caso, fino ad un limite di 65 mila euro l’anno, il regime forfettario è di certo la soluzione migliore e in assoluto più conveniente.

Aprire un B&B in un condominio è possibile. Nessuna normativa statale o regionale che lo vieti dunque, sarà il regolamento interno allo stabile l’unico documento a cui far fede. Una Legge Nazionale impone di pagare un canone speciale RAI a chi detiene più apparecchi televisivi destinati a fini di lucro all’interno della propria abitazione. La legge viene applicata a diverse categorie “commerciali” tra le quali rientrano anche gli Affittacamere e i B&B.

La società che tutela i diritti degli autori e degli editori esige il pagamento del canone Siae anche dai B&B, poiché li considera al pari di strutture alberghiere, bar o ristoranti: esercizi pubblici. È il Comune a stabilire chi paga la Tassa sui rifiuti speciali maggiorata. Bisogna fare riferimento a quanto stabilito dal Comune che governa il territorio in cui si trova il B&B chiamato ad assolvere il pagamento della Tari, ed eventualmente avanzare ufficiali richieste per eventuali eccezioni.

Antonio Nesci

Recent Posts

Ecco le nuove classifiche dei migliori licei e istituti tecnici d’Italia

L'edizione 2024 di Eduscopio è online. La piattaforma digitale gratuita della Fondazione Agnelli riporta dati…

22 ore ago

Ascanio presenta il nuovo brano “Piazzale Michelangelo”

Dal 22 novembre 2024 sarà in rotazione radiofonica “PIAZZALE MICHELANGELO”, il nuovo singolo di Ascanio…

1 giorno ago

Villa Sciarra, bando per proposte Casa del Vignarolo

È stato pubblicato dal Dipartimento Tutela Ambientale l'avviso pubblico rivolto ad operatori economici interessati a presentare…

2 giorni ago

Prassi da seguire per la sostituzione delle serrature

La Prassi da seguire per la sostituzione delle serrature è un processo fondamentale per garantire…

2 giorni ago

“Inseparabili” è il nuovo singolo di Androgynus

Dal 22 novembre 2024 sarà in rotazione radiofonica “Inseparabili”, il nuovo singolo di Androgynus sulle…

3 giorni ago

Area verde via Marcello Candia, ok della Giunta al progetto

La Giunta capitolina ha approvato la delibera presentata dall'Assessora all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, relativa al progetto di fattibilità…

3 giorni ago