Biodegradabile e compostabile: vediamo quali sono le differenze

Biodegradabile e compostabile? Quali sono le differenze? Per biodegradabile si intende la scomposizione di un materiale in composti chimici semplici per azione di agenti biofisici naturali come batteri, luce solare, umidità ed altri agenti. Pertanto si può dire che quasi tutti i materiali esistenti in natura sono biodegradabili. La differenza è quanto tempo serve per trasformarsi in compost chimici elementari alla fine del processo di biodegradazione.

Nell’ambiente naturale, gli oggetti hanno diverse velocità per biodegradarsi. La biodegradazione necessita di acqua, luce e ossigeno. La temperatura è un fattore rilevante per stabilire il tasso e la velocità di biodegradazione poiché i batteri si riproducono molto più rapidamente con il caldo.

Il materiale biodegradabile, se non ha una certificazione che risponde alla normativa Uni En 13432, qualsiasi materiale biodegradabile si butta nel bidone della differenziata del materiale di origine ma non nel bidone dell’umido, carta con carta, plastica con plastica e così via.

Quanto tempo ci vuole per biodegradarsi? Ad esempio una chewing-gum biodegradabile in 60 mesi; schede telefoniche o badge biodegradabile in oltre 100 anni; ka bucia di una banana biodegradabile in 3 mesi.

Ma cos’è la compostabilità? Il compost è un prodotto ottenuto per mezzo della degradazione batterica del rifiuto umido domestico e utilizzabile in agricoltura come fertilizzante naturale. La normativa europea di riferimento sul packaging è la EN13432 / EN 14995. Per verificare che un prodotto sia davvero compostabile è importante che sia accompagnato dalla scheda tecnica che indica la certificazione Uni En 13432 dell’Ente certificatore. I maggiori enti che operano in Italia sono: il Consorzio Italiano Compostatori (CIC), ”OK Compost” rilasciato dal gruppo TÜV AUSTRIA, DIN CERTCO, ente certificatore accreditato del gruppo TÜV, Associazione EuropeanBioplastics. I rifiuti di materiali compostabili si gettano nella frazione umida della raccolta differenziata.

La normativa stabilisce che il prodotto compostabile, per essere definito tale, deve decomporsi del 90% entro sei mesi. Inoltre, per essere definito compostabile, il prodotto deve disintegrarsi in meno di tre mesi e non essere più visibile. Il processo del compostabile deve avvenire in un ambiente controllato in modo che diventi fertile compost.

Antonio Nesci

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