1 Aprile 2025
Hotel, Ristoranti, Locali

KFC punta su Roma e sul Lazio per il 2025: nuove aperture e investimenti milionari

Kentucky Fried Chicken, leader mondiale del pollo fritto, accelera l’espansione in Italia con un focus su Roma e il Lazio. Attualmente presente con 118 ristoranti nel Paese e un fatturato di 179 milioni di euro nel 2024, il brand inaugura oggi 4 marzo un nuovo locale in via Tiburtina 541, segnando l’inizio di un anno di forte crescita.

Negli ultimi mesi, la presenza di KFC nella Capitale è raddoppiata, passando da 6 a 12 ristoranti e portando il totale regionale a 18. Nel corso del 2025, sono previste 10 nuove aperture nel Lazio, sia in gestione diretta che in franchising, con la maggior parte dei locali situati a Roma. L’investimento complessivo ammonta a circa 18 milioni di euro. Dopo l’inaugurazione in via Tiburtina, un altro ristorante aprirà a breve a Roma Magliana, ampliando la copertura della città.

Il brand è già ben radicato nella Capitale, con punti vendita a Roma Est, Valle Aurelia, Casilina, Marconi e Tuscolana, oltre a una presenza nei principali centri commerciali laziali, come Maximo Shopping Center, Happio e The Wow Side, il parco commerciale Da Vinci di Fiumicino e il Valmontone Outlet. Inoltre, KFC è operativo anche in altre località strategiche come Anzio e Pomezia.

Una delle novità più attese è l’apertura, entro la fine dell’anno, del primo flagship store italiano del brand, situato in una zona centrale di Roma nei pressi della Fontana di Trevi.

“L’Italia è un mercato chiave per KFC, come dimostra la crescita rapida della nostra rete, con oltre 100 ristoranti in 16 regioni in soli dieci anni – afferma Corrado Cagnola, AD di KFC Italia – Nel 2025, Roma e il Lazio saranno centrali nel nostro piano di investimenti: dei 35 milioni di euro previsti, oltre il 50% sarà destinato a questo territorio. Contribuiremo anche all’occupazione locale, con 300 nuovi posti di lavoro entro l’anno”.

A livello nazionale, KFC impiega già 2.500 persone, tra ristoranti gestiti direttamente e quelli affidati ai 22 imprenditori in franchising. L’espansione del marchio in Italia si traduce quindi non solo in nuove aperture, ma anche in un significativo impatto economico e occupazionale.