Mentre a Roma si discute di questioni non terrene e il prossimo conclave non è poi così lontano, a Perugia, nell’antica Università degli Studi di Perusia, si decidono le sorti della governance umbra per il prossimo sessennio. In una partita che sta per entrare nel vivo, cinque candidati si contendono il prestigioso ruolo di Rettore dell’Università degli Studi di Perugia. Tra questi, sta emergendo con forza la figura di Massimiliano Marianelli, docente di Storia della Filosofia, la cui candidatura sta trovando sempre più consensi nel mondo accademico. La sua presentazione ufficiale, avvenuta martedì scorso, ha visto la partecipazione di una folta platea di “grandi elettori” provenienti da vari dipartimenti.
Marianelli ha scelto di presentare il suo programma presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione. Tantissime persone hanno assistito all’evento, tra cui numerosi accademici. Ma non solo. Infatti c’erano anche rappresentanti del mondo sindacale e degli studenti, oltre a un’ampia presenza di giornalisti. Tra i partecipanti, spiccano figure di spicco come Marco Mazzoni, che cura la comunicazione della candidatura, Mario Tosti, Paolo Polinori, Fabio Marcelli e i direttori di diversi dipartimenti:
Diego Perugini (Fisica)
Stefano Brufani (Lettere)
Alceo Macchioni (Chimica)
Giorgio Montanari (Scienze Politiche)
Questa composizione trasversale di consensi lascia intendere che Marianelli stia guadagnando terreno in modo significativo, mentre la discussione interna sulle correnti universitarie continua a giocare il suo ruolo. Nonostante l’elezione del Rettore si decida tra le correnti interne, la sensazione è che Marianelli abbia il vento in poppa. Tuttavia, come in ogni elezione di questa portata, sarà necessario attendere la “fumata bianca”, ma non per un abemus papam… piuttosto per un abemus Rettore!
Marianelli non ha mancato di sottolineare, durante la sua presentazione, l’ambizione e la legittima aspirazione internazionale dell’Università di Perugia. “L’Umbria – ha dichiarato – può diventare un centro di promozione della pace, costruendo reti internazionali”. Un passaggio che conferma l’orientamento verso un futuro di crescente internazionalizzazione, vista come un processo umano prima ancora che strategico. Per Marianelli, il potenziale della regione e dell’università è enorme e si fonda sulla valorizzazione delle relazioni già attive e sulle nuove sinergie che potranno nascere tra i dipartimenti. In questo scenario, Perugia può davvero diventare un polo di riferimento culturale e accademico, non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa.
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