Dissetante, colorata e irresistibilmente rinfrescante, la grattachecca è il dolce perfetto per combattere il caldo estivo mentre si passeggia tra le meraviglie della Città Eterna. Un dessert semplice, fatto di pochi ingredienti genuini: ghiaccio tritato, sciroppi o spremute e frutta fresca. Il suo nome deriva proprio dall’azione con cui si ottiene il ghiaccio: viene grattato da un blocco compatto, chiamato “checca” in dialetto romano.
La grattachecca è un’icona della tradizione capitolina, nata nei primi del Novecento, ma il concetto di “bere freddo” affonda le radici nell’antica Roma. I patrizi erano già appassionati di nivatae potiones, bevande a base di neve, miele e frutta fresca, mentre Plinio il Vecchio descriveva una sorta di antenato del sorbetto nel suo Naturalis Historia. Nei secoli, la passione per le delizie ghiacciate si è evoluta: dal “ghiaccio all’acqua inzuccherata” amato alla corte di Caterina de’ Medici fino alle preparazioni del siciliano Procopio de’ Coltelli, inventore del gelato moderno.
Un tempo, la neve veniva raccolta in montagna dai nevaroli, trasportata a Roma su carri e conservata in grotte fresche, le neviere. Solo con la diffusione dei frigoriferi, nel XIX secolo, il commercio del ghiaccio naturale è scomparso, ma la tradizione della grattachecca è rimasta viva nei chioschi storici della capitale.
Per i romani, la grattachecca è un vero rituale, spesso confuso dai turisti con la granita siciliana. In realtà, c’è una differenza sostanziale: nella granita, acqua e zucchero vengono congelati insieme e poi tritati, mentre nella grattachecca il ghiaccio viene grattato e arricchito successivamente con sciroppi o succhi, creando un contrasto di consistenze e sapori unico.
I gusti classici come mandorla e cocco, limone, fragola o anguria convivono oggi con mix più moderni e sofisticati: liquirizia e limone, kiwi e cocco, mango e papaia, mela verde con cannella, oppure frutti di bosco. I maestri grattacheccari continuano a lavorare il ghiaccio a mano, tramandando l’arte di generazione in generazione nei chioschetti storici di Trastevere, Testaccio, Prati e Ponte Milvio.
Ingredienti:
Preparazione:
Che sia in un vicolo romano o a casa, la grattachecca resta un’esperienza di gusto e tradizione da non perdere.
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