10 Luglio 2025
Animali, Natura, Ambiente

Proprietà e usi dell’artiglio del diavolo

L’artiglio del diavolo è una pianta erbacea perenne nota per le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche naturali. Conosciuta scientificamente come Harpagophytum procumbens, questa specie originaria dell’Africa tropicale ha una lunga tradizione d’uso nella medicina popolare.

Oggi, l’estratto di artiglio del diavolo è apprezzato come rimedio fitoterapico per alleviare dolori articolari, cefalee, problemi reumatici e spasmi intestinali. Vediamo insieme cosa rende questa pianta così speciale, le sue caratteristiche, i modi di assunzione e le precauzioni da considerare.

Che cos’è l’artiglio del diavolo e quali sono i suoi principi attivi?

L’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) appartiene alla famiglia delle Pedaliacee. La parte utilizzata a scopo terapeutico è costituita dalle radici secondarie tuberose, ricche di composti benefici come gli iridoidi (principalmente arpagosidi), acidi triterpeni, flavonoidi e fitosteroli. Tra questi, l’arpagoside è il principale responsabile delle proprietà antinfiammatorie e analgesiche della pianta. La concentrazione di iridoidi può variare dallo 0,5% al 3%, a seconda della cultivar e delle condizioni di crescita.

Differenze tra arnica e artiglio del diavolo

L’arnica e l’artiglio del diavolo sono spesso confuse a causa delle loro proprietà simili, ma sono piante diverse con caratteristiche uniche. L’arnica (Arnica montana), della famiglia delle Asteracee, è originaria delle regioni montuose dell’Europa centrale e utilizza principalmente i fiori essiccati. Contiene lattoni sesquiterpenici e flavonoidi ed è indicata per traumi, contusioni ed ematomi.

L’artiglio del diavolo, invece, è una Pedaliacea africana, con radici tuberose ricche di iridoidi come l’arpagoside. È particolarmente efficace per i dolori cronici articolari e reumatici, mentre l’arnica è più adatta per trattare traumi superficiali.

Caratteristiche e descrizione dell’Harpagophytum procumbens

L’Harpagophytum procumbens è una pianta erbacea rampicante originaria dell’Africa tropicale. Produce foglie alterne e fiori tubolari di colore rosso-violaceo. I frutti legnosi, lunghi 8-20 cm, sono dotati di robusti uncini che si agganciano agli animali, motivo per cui la pianta è chiamata “artiglio del diavolo”. Le radici secondarie tuberose, usate in fitoterapia, hanno un aspetto rossastro, dimensioni di circa 6 cm di diametro e 20 cm di lunghezza.

Usi tradizionali nell’africa popolare

In Africa, l’artiglio del diavolo è stato utilizzato per secoli come rimedio naturale. Le radici venivano impiegate come tonico amaro, per abbassare la febbre e trattare disturbi digestivi. Applicate localmente sotto forma di pomate, favorivano le contrazioni uterine durante il travaglio di parto. Questa pianta era quindi un versatile strumento per diverse condizioni.

Proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche

Oggi, l’estratto di artiglio del diavolo è noto per le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche. Numerosi studi ne hanno dimostrato l’efficacia nel ridurre dolori articolari, artriti, affezioni reumatiche croniche, cefalee e spasmi intestinali. Può essere assunto per via orale o applicato localmente sotto forma di pomate, creme o gel, rappresentando un’alternativa naturale agli antinfiammatori tradizionali.

Modalità di assunzione e forme disponibili

L’artiglio del diavolo è disponibile in diverse forme. Le più comuni sono compresse o capsule, da assumere una o due volte al giorno dopo i pasti per evitare disturbi gastrici. In alternativa, è possibile utilizzare la tintura madre (35-40 gocce per dose, tre volte al giorno) o preparare una tisana. Per un’azione topica, esistono pomate, creme e gel da applicare due o tre volte al giorno sulla zona interessata.

Precauzioni e controindicazioni

È importante osservare alcune precauzioni nell’uso dell’artiglio del diavolo. È controindicato in gravidanza, allattamento e in presenza di ulcere gastriche o altre patologie gastrointestinali gravi. Un sovradosaggio può causare diarrea. È consigliabile evitare l’associazione con farmaci antinfiammatori e cortisonici per ridurre il rischio di lesioni gastriche. Alcune evidenze suggeriscono possibili interazioni con farmaci antiaritmici, ma sono necessari ulteriori studi per confermarlo.

Integratori per dolori e infiammazioni

Esistono integratori che combinano l’estratto di artiglio del diavolo con altri principi attivi naturali, come il salice bianco (ricco di salicina) e lo zenzero. Queste formulazioni sono indicate per mal di testa, cefalee, dolori articolari e altre forme di dolore accompagnate da infiammazione. La sinergia tra i vari componenti aumenta l’efficacia analgesica e antinfiammatoria.

Tullio Fiore

Mi chiamo Tullio Fiore e nutro una grande passione per l'ambiente e coltivazione domestica. Sono il fondatore e il curatore di Quando Si Pianta, magazine dedicato al mondo del verde. Mi dedico allo studio e alla pratica dell'agricoltura biologica, esplorando metodi di coltivazione eco-sostenibili. Il mio obiettivo è diffondere la conoscenza di rimedi naturali, radicati nella tradizione e confermati dalla ricerca scientifica.