Proprietà e Usi dell'Artiglio del Diavolo Benefici della Pianta Antinfiammatoria
L’artiglio del diavolo è una pianta erbacea perenne nota per le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche naturali. Conosciuta scientificamente come Harpagophytum procumbens, questa specie originaria dell’Africa tropicale ha una lunga tradizione d’uso nella medicina popolare.
Oggi, l’estratto di artiglio del diavolo è apprezzato come rimedio fitoterapico per alleviare dolori articolari, cefalee, problemi reumatici e spasmi intestinali. Vediamo insieme cosa rende questa pianta così speciale, le sue caratteristiche, i modi di assunzione e le precauzioni da considerare.
L’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) appartiene alla famiglia delle Pedaliacee. La parte utilizzata a scopo terapeutico è costituita dalle radici secondarie tuberose, ricche di composti benefici come gli iridoidi (principalmente arpagosidi), acidi triterpeni, flavonoidi e fitosteroli. Tra questi, l’arpagoside è il principale responsabile delle proprietà antinfiammatorie e analgesiche della pianta. La concentrazione di iridoidi può variare dallo 0,5% al 3%, a seconda della cultivar e delle condizioni di crescita.
L’arnica e l’artiglio del diavolo sono spesso confuse a causa delle loro proprietà simili, ma sono piante diverse con caratteristiche uniche. L’arnica (Arnica montana), della famiglia delle Asteracee, è originaria delle regioni montuose dell’Europa centrale e utilizza principalmente i fiori essiccati. Contiene lattoni sesquiterpenici e flavonoidi ed è indicata per traumi, contusioni ed ematomi.
L’artiglio del diavolo, invece, è una Pedaliacea africana, con radici tuberose ricche di iridoidi come l’arpagoside. È particolarmente efficace per i dolori cronici articolari e reumatici, mentre l’arnica è più adatta per trattare traumi superficiali.
L’Harpagophytum procumbens è una pianta erbacea rampicante originaria dell’Africa tropicale. Produce foglie alterne e fiori tubolari di colore rosso-violaceo. I frutti legnosi, lunghi 8-20 cm, sono dotati di robusti uncini che si agganciano agli animali, motivo per cui la pianta è chiamata “artiglio del diavolo”. Le radici secondarie tuberose, usate in fitoterapia, hanno un aspetto rossastro, dimensioni di circa 6 cm di diametro e 20 cm di lunghezza.
In Africa, l’artiglio del diavolo è stato utilizzato per secoli come rimedio naturale. Le radici venivano impiegate come tonico amaro, per abbassare la febbre e trattare disturbi digestivi. Applicate localmente sotto forma di pomate, favorivano le contrazioni uterine durante il travaglio di parto. Questa pianta era quindi un versatile strumento per diverse condizioni.
Oggi, l’estratto di artiglio del diavolo è noto per le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche. Numerosi studi ne hanno dimostrato l’efficacia nel ridurre dolori articolari, artriti, affezioni reumatiche croniche, cefalee e spasmi intestinali. Può essere assunto per via orale o applicato localmente sotto forma di pomate, creme o gel, rappresentando un’alternativa naturale agli antinfiammatori tradizionali.
L’artiglio del diavolo è disponibile in diverse forme. Le più comuni sono compresse o capsule, da assumere una o due volte al giorno dopo i pasti per evitare disturbi gastrici. In alternativa, è possibile utilizzare la tintura madre (35-40 gocce per dose, tre volte al giorno) o preparare una tisana. Per un’azione topica, esistono pomate, creme e gel da applicare due o tre volte al giorno sulla zona interessata.
È importante osservare alcune precauzioni nell’uso dell’artiglio del diavolo. È controindicato in gravidanza, allattamento e in presenza di ulcere gastriche o altre patologie gastrointestinali gravi. Un sovradosaggio può causare diarrea. È consigliabile evitare l’associazione con farmaci antinfiammatori e cortisonici per ridurre il rischio di lesioni gastriche. Alcune evidenze suggeriscono possibili interazioni con farmaci antiaritmici, ma sono necessari ulteriori studi per confermarlo.
Esistono integratori che combinano l’estratto di artiglio del diavolo con altri principi attivi naturali, come il salice bianco (ricco di salicina) e lo zenzero. Queste formulazioni sono indicate per mal di testa, cefalee, dolori articolari e altre forme di dolore accompagnate da infiammazione. La sinergia tra i vari componenti aumenta l’efficacia analgesica e antinfiammatoria.
È ufficiale: il prossimo 6 e 7 novembre 2025, Torino ospiterà la terza edizione di…
Un viaggio affascinante tra mito e realtà, alla riscoperta dell’anima nascosta di Roma e del…
Sgomberi in città? Ecco la soluzione gratuita e come funziona Effettuare sgomberi in città può…
Sicuramente un gesto galante, vale la pena però ricordare alcune regole di galateo importanti. Il…
Il codice fiscale per un condominio è obbligatorio? Risponderemo a questa domanda. Intanto chiariamo che…
Torna a Roma uno degli appuntamenti più attesi per la valorizzazione del merito e dell’imprenditorialità:…