12 Ottobre 2025
Cultura e Società

Il Padrino e la Madrina di cresima: custodi della fede nella tradizione romana

Nel cuore della tradizione cristiana e, in particolare, nella cultura popolare di Roma, la figura del padrino e della madrina di cresima riveste un ruolo di grande rilevanza spirituale e sociale. Non si tratta soltanto di una formalità religiosa, ma di una vera e propria investitura che ha radici profonde nella storia della Chiesa e nella vita quotidiana delle famiglie romane. La cresima, o confermazione, è uno dei sette sacramenti della Chiesa cattolica e rappresenta il momento in cui il battezzato riceve lo Spirito Santo in maniera più piena, diventando un cristiano maturo, chiamato a testimoniare la fede in modo consapevole. In questo passaggio fondamentale, il padrino o la madrina non è soltanto un accompagnatore simbolico, ma assume un impegno concreto e duraturo.

Una scelta di cuore e di responsabilità

A Roma, come nel resto d’Italia, la scelta del padrino o della madrina non è mai casuale. Si tende a scegliere una persona vicina alla famiglia, spesso un parente o un amico fidato, che abbia dimostrato rettitudine morale e una vita coerente con i principi cristiani. Il Codice di Diritto Canonico stabilisce che il padrino o la madrina debbano essere cattolici, confermati, e non sottoposti a sanzioni canoniche. Ma al di là dei requisiti formali, nelle famiglie romane c’è ancora oggi un forte senso di onore e responsabilità legato a questo ruolo.

“Fà ‘o padrino” – come si dice in dialetto romano – significa molto di più che presenziare alla cerimonia. È un impegno a seguire il figlioccio nel cammino di fede, a esserci nei momenti importanti, a offrire un punto di riferimento morale e spirituale. È una promessa silenziosa di sostegno, presenza e guida.

Tra rito e tradizione popolare

Nella Capitale, la cresima è vissuta come una vera festa di famiglia, spesso celebrata in primavera o in autunno. Le parrocchie organizzano catechesi che preparano i ragazzi a comprendere il significato del sacramento, e i padrini sono chiamati a partecipare almeno agli incontri conclusivi. Durante la cerimonia, solitamente in chiesa parrocchiale, il padrino o la madrina poggia la mano sulla spalla del cresimando mentre il Vescovo o il sacerdote unge la fronte del ragazzo con il sacro Crisma. È un gesto semplice ma ricco di significato: rappresenta la trasmissione della fede, l’accompagnamento simbolico verso la maturità spirituale.

A Roma, dove ogni rione ha la sua storia e le sue usanze, la figura del padrino è anche legata a un certo senso di appartenenza e identità. In alcuni quartieri storici, come Trastevere o Testaccio, il ruolo assume sfumature quasi familiari: diventare padrino è un modo per consolidare legami, per rafforzare amicizie di lunga data o rinsaldare rapporti parentali.

Oltre il sacramento: un legame per tutta la vita

Molti cresimati romani, anche da adulti, parlano con affetto del proprio padrino o della propria madrina. Alcuni raccontano di aver trovato in loro un confidente, un supporto durante l’adolescenza, una presenza rassicurante nei momenti di crisi. In un’epoca in cui i legami familiari e comunitari sembrano sfilacciarsi, questa figura resta un punto fermo, un simbolo di continuità e dedizione.

Certo, non mancano i casi in cui il legame si perde nel tempo. Ma la tradizione romana – forte, calorosa e radicata nel senso del sacro – continua a dare valore a questo ruolo, considerandolo un onore e una missione.

In conclusione, nella tradizione di Roma, il padrino e la madrina di cresima non sono semplici figure di contorno. Sono testimoni di fede, guide spirituali, membri eletti di una famiglia allargata che si fonda su valori cristiani e umani. In un mondo sempre più veloce e disincantato, questa antica figura rappresenta un richiamo potente alla responsabilità, all’amore e all’impegno verso le nuove generazioni.