Quando una persona cara si sente male all’improvviso, ogni minuto conta. Avere un piano e conoscere i servizi attivabili nella propria città fa la differenza tra panico e una lucidità che può davvero salvare i nostri cari.
In aree metropolitane come Milano l’assistenza ospedaliera a Milano è capillare così come i servizi a domicilio: pronto soccorso, 112/118, ambulanze private, infermieristica a domicilio e telemedicina possono essere attivati rapidamente.
Anche a Roma la rete è ampia, con grandi hub ospedalieri, guardia medica, servizi territoriali e trasporto sanitario programmato. In molte altre città italiane esistono percorsi analoghi: sapere chi chiamare e come descrivere la situazione è il primo passo per aiutare davvero chi è in difficoltà.
Nei primi istanti di un’emergenza è fondamentale valutare rapidamente la situazione.
Controlla se la persona è cosciente, se respira e se risponde quando viene chiamata. Osserva attentamente la presenza di eventuali segnali d’allarme come dolore toracico, difficoltà a parlare o debolezza a un arto, che possono indicare condizioni gravi.
Se rilevi uno di questi sintomi, chiama immediatamente il 112 o il 118, comunicando all’operatore l’indirizzo completo, l’età della persona, i sintomi riscontrati e da quanto tempo sono iniziati. Non interrompere la chiamata finché non ti viene detto esplicitamente di farlo e segui con attenzione tutte le istruzioni fornite in viva voce.
Nel frattempo, prepara l’arrivo dei soccorsi: apri il portone, libera i passaggi per facilitare l’accesso, tieni a portata la tessera sanitaria, l’elenco dei farmaci e le patologie note. Rassicura la persona, controlla costantemente il respiro e il livello di coscienza fino all’arrivo del personale sanitario.
Ecco i principali segnali (e sintomi) di un’emergenza di salute vera:
Per non dimenticare l’eventuale ostruzione delle vie aeree: se la persona non respira/tossisce e non emette suoni, chiama 112/118.
In caso di sintomi tempo-dipendenti, il pronto soccorso e il numero di emergenza 112/118 restano il riferimento principale.
È bene prepararsi a un triage e a tempi di attesa variabili in base alla gravità, portando sempre con sé documenti, eventuali farmaci in uso e i contatti del medico curante. Per valutazioni notturne o festive non urgenti, la guardia medica – oggi chiamata continuità assistenziale – può fornire indicazioni utili, prescrizioni essenziali e, in alcuni casi, organizzare visite domiciliari.
Un’altra opzione rapida in molte aree urbane è l’infermiere a domicilio, che può intervenire per prelievi, terapie, medicazioni, gestione di cateteri e monitoraggio dei parametri, spesso attivabile in poche ore.
Se invece occorre un trasporto protetto non urgente, come per dimissioni, trasferimenti o visite, è possibile ricorrere ad ambulanze private, verificando sempre la qualifica dell’equipaggio e i tempi di arrivo.
La telemedicina, con televisite, ECG a domicilio e telemonitoraggio di saturazione e pressione, si rivela particolarmente utile per persone fragili o non deambulanti. Infine, dove consentito, esistono servizi di supporto non sanitario in reparto, come compagnia, aiuto nei pasti e igiene di base, che possono alleggerire i familiari durante lunghe degenze.
Nei casi più comuni di emergenza è importante sapere come agire. Se si manifesta dolore toracico, occorre sospendere ogni sforzo, chiamare subito il 112/118 e, se già prescritto dal medico, avere a portata la terapia specifica. È fondamentale evitare di recarsi autonomamente al pronto soccorso.
Di fronte a segni di ictus, bisogna annotare l’orario preciso di esordio dei sintomi, non somministrare cibo o bevande e contattare immediatamente i soccorsi: ogni minuto è prezioso per salvare neuroni.
In caso di caduta con sospetta frattura, non bisogna muovere l’arto deformato; se si è in grado, si può immobilizzare la zona e applicare ghiaccio protetto, valutando il trasporto sanitario.
Infine, durante una crisi ipoglicemica, se la persona è vigile, si devono somministrare zuccheri rapidi come succo o bustine di zucchero, seguiti da carboidrati complessi; se invece è confusa o non vigile, è necessario chiamare subito il 112/118.
Ecco cosa devi preparare per prevenire gli imprevisti e le emergenze:
Superato il momento più acuto dell’emergenza, inizia la fase di organizzazione: recupera i referti, visualizza la terapia aggiornata, prenota un controllo dal medico curante, l’eventuale fisioterapia o l’assistenza domiciliare (breve o continuativa che sia) per igiene, mobilizzazione, medicazioni.
Non possiamo evitare ogni emergenza, ma possiamo farci trovare pronti: conoscere i segnali d’allarme, sapere chi chiamare, tenere i documenti sanitari ordinati e attivare rapidamente la rete dei servizi è essenziale per evitare spiacevoli risvolti.
A Milano, Roma e in tante città italiane esistono soluzioni immediate—dal 112/118 all’infermiere a domicilio—per fare del proprio meglio. La differenza la fanno preparazione e collaborazione: tu mantieni la calma, ai servizi spetta la corsa.
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