Narrazione della menopausa: come è cambiata nel tempo e quali sono i potenziali di evoluzione?
La menopausa è una fase della vita della donna che ha visto, molto più di altre, la sua narrazione cambiare nel giro di poco tempo.
A contribuire a questo mutamento ci hanno pensato diversi fattori: il principale è l’aumento della vita media, che riguarda soprattutto le donne e che comporta, come naturale riflesso, l’importanza di prendersi cura di sé anche in fasi dell’esistenza che, nei decenni scorsi, venivano approcciate come una parentesi di stasi, quasi di tramonto.
Prendersi cura di qualcosa vuol dire, per ovvi motivi, conoscerla meglio e parlarne.
Ciò avviene sempre più spesso anche grazie allo scardinamento del modello di famiglia che, per tempo immemore, ha dominato lo scenario sociale.
Oggi le donne non hanno più timore di cambiare partner anche se non sono giovanissime, di mettersi in gioco, anche in tarda età, con nuove avventure lavorative, tutti aspetti che implicano un’attenzione costante al benessere.
A queste svolte epocali rispetto al passato si è adeguata anche la proposta di contenuti disponibili sul web e curati da esperti: per rendersene conto, basta citare il successo di Vediamoci Chiara, il magazine dalla parte delle donne e portale che, grazie al contributo di esperti in campi come la medicina, la psicologia, la crescita personale, dedica tanto spazio alle numerose sfaccettature della menopausa.
Questo periodo viene visto con occhi diversi dal passato anche per un altro motivo: la donna, rispetto solo a pochi decenni fa, tende a fossilizzarsi sempre meno sul ruolo di madre effettiva e potenziale.
Come già detto, ha desideri, ambizioni, voglia di buttare il cuore oltre l’ostacolo per dare vita a progetti professionali: quando arriva la menopausa e si ha la possibilità di focalizzarsi con più serenità su tutto questo dimenticando il pensiero della pianificazione familiare e della prevenzione delle gravidanze indesiderate, ci si sente spesso molto più leggere.
I passi ancora da compiere
Guardando al contesto italiano, è innegabile la necessità, nonostante i cambiamenti positivi degli ultimi decenni, di concretizzare ancora diversi passi importanti, fondamentali per rendere il dibattito sulla menopausa quotidiano e definitivamente privo di tabù.
La situazione all’estero è ben diversa: a dimostrarlo ci pensano casi come quello dell’attrice Naomi Watts, recentemente scelta come protagonista della campagna Hotter than Ever, dedicata proprio al fascino femminile nel tempo della menopausa, nonché anima di un brand beauty che si definisce “pro-aging”.
La situazione dell’attrice australiana è ancora più interessante in quanto a parlare è una donna che i sintomi della fine della vita fertile ha iniziato a sperimentarli precocemente, ossia a 36 anni.
Altro segnale di come la discussione sulla menopausa all’estero sia ben diversa da quella che viviamo in Italia è l’esistenza, nei contesti anglosassoni, della definizione Perimenopause Literature, che chiama in causa la produzione di scrittrici che, con ironia e approccio dissacrante, parlano degli effetti fisici e psicologici dei cali degli estrogeni.
Si può parlare a tutti gli effetti di menopausa pop, anche grazie a una narrazione portata avanti da donne il cui fascino è rimasto intatto negli anni.
Un esempio su tutti? Naomi Campbell che, nella serie tv The Supermodel, prodotta nel 2023 e dedicata al suo percorso sulle passerelle, nonché alla carriera di altre regine del fashion come Cindy Crawford, Linda Evangelista e Christy Turlington, non ha avuto timore di farsi riprendere nel bel mezzo di una vampata di calore.
La sfida per i prossimi anni – sempre in virtù del già menzionato aumento della vita media – è quindi quella di portare in Italia un approccio privo di giudizi, anche scanzonato, alla narrazione della menopausa, un sistema di racconti delle donne per le donne che, al di là delle logiche di marketing, può aiutare tantissimo a vivere la terza età con serenità.