15 Ottobre 2025
Cultura e Società

Tè, terrazze e tradizione: l’ora del tè conquista Roma

Nel cuore pulsante di Roma, dove la storia si respira tra i sampietrini e l’eco del passato risuona tra colonne antiche e palazzi nobiliari, si insinua con garbo una tradizione tutta britannica: l’ora del tè. Un’abitudine che, apparentemente distante dallo spirito latino, sta trovando nella Città Eterna un’accoglienza sorprendentemente calorosa e un pubblico sempre più curioso e affezionato.

A prima vista, Roma potrebbe sembrare la città meno adatta ad abbracciare una pausa pomeridiana a base di tè, scones e clotted cream. Il culto del caffè espresso, consumato in piedi al banco con efficienza e rapidità, domina la scena quotidiana. Eppure, in alcune eleganti vie del centro, così come nei quartieri più residenziali, stanno fiorendo salotti del tè che richiamano atmosfere vittoriane, rivisitandole con gusto eclettico e, naturalmente, un tocco di romanità.

L’ora del tè a Roma non è solo un’imitazione di un rituale d’oltremanica. È piuttosto una reinterpretazione. I pasticcini si affiancano ai biscotti secchi inglesi, mentre le miscele pregiate di Darjeeling, Assam e Earl Grey condividono la scena con infusi mediterranei ai profumi di agrumi e lavanda. In alcuni casi, il tè viene servito in terrazze panoramiche con vista sul Cupolone, tra porcellane finissime e arredi floreali che strizzano l’occhio a Notting Hill più che ai Fori Imperiali.

Alcuni degli indirizzi più esclusivi – come gli storici hotel di Via Veneto o le nuove tea room di Trastevere e Prati – propongono un’esperienza immersiva che va oltre la semplice degustazione. Tè servito con rigore britannico, camerieri in guanti bianchi, musica da salotto in sottofondo e un servizio che rispetta i tempi lenti della conversazione civile. Non è raro trovarvi expat britannici in cerca di conforto o romani affascinati dal bon ton anglosassone, magari intenti a discutere di Oscar Wilde o Jane Austen sorseggiando una tazza fumante.

Non si tratta però solo di estetica o moda. La diffusione dell’afternoon tea a Roma risponde anche a un cambiamento più profondo nelle abitudini cittadine. La frenesia del vivere urbano, sempre più stressante e scandita da ritmi digitali, sembra richiedere momenti di sospensione, rituali lenti, esperienze che abbiano una dimensione quasi meditativa. In questo senso, il tè, con la sua arte di preparazione e degustazione, offre una pausa elegante e consapevole.

Va detto che non tutti cedono al fascino del rito. I puristi della tradizione italiana storcono il naso, ritenendo il tè una bevanda “da convalescenti” o, peggio, un vezzo snob. Eppure, l’ascesa del tè a Roma sembra inarrestabile, tanto che alcune pasticcerie storiche stanno integrando nel menù dolci anglosassoni, mentre piccoli importatori specializzati registrano una crescita costante nella domanda di miscele e accessori.

Così, mentre il sole tramonta su Piazza di Spagna e i rintocchi delle chiese accompagnano il calare del giorno, tra una tazza di Earl Grey e un sandwich al cetriolo, anche Roma sembra voler rispondere alla chiamata della tradizione inglese. Non come imitazione, ma come nuova espressione del suo eterno desiderio di bellezza, stile e piacere. Con un tocco di lime, una foglia di menta… e una buona dose di aplomb.