Roma. Zte apre il primo centro dedicato alla cybersicurezza
Zte, uno dei due colossi cinesi delle telecomunicazioni, ha aperto le porte a Roma del suo laboratorio di cybersecurity. Il primo in Europa sarà rivolto ai protagonisti dell’information and communications technology che intendano proteggersi dagli attacchi.
Centri come quello di Zte devono potere garantire accesso libero. Dopo aver accettato per anni di comprare cose a scatola chiusa, è stato scoperto il vantaggio dell’open source, ormai riconosciuto anche a livello istituzionale. Non sempre il produttore concede trasparenza, e quindi, l’invito ai padroni di casa, arrivato da più parti, è stato proprio rivolto alla partecipazione e messa in circolo delle competenze.
Hu Kun, presidente di Zte Western e amministratore delegato del gruppo in Italia, ha sottolineato come “questo Paese è una priorità per l’azienda“. “Siamo pronti a far vedere tutto a chi vuole”. Per Hu Kun l’intento è quello di mettere a disposizione piattaforme in cui tutti gli stakeholders possano confrontarsi. “È stato una nostra volontà aprire qui in Italia”. Con un investimento, negli ultimi 3 anni, di 200 milioni di euro. Il prossimo laboratorio dedicato alla sicurezza, rende noto l’azienda, sarà in Belgio.
In cinque anni, conferma Alessio De Sio, responsabile comunicazione esterne, gli investimenti arriveranno a mezzo milione di euro. Se sulle eventuali vulnerabilità e condivisione, il terreno è aperto. “La nostra rete è integra: una rete che ha subito attacchi, ma che il sistema è stato in grado di respingere. C’è stato un grande incremento, anche se in Italia non ne abbiamo subiti”.