Coding, dalle esperienze all’estero all’Italia
Nella società di oggi, anche grazie ad una connessione sempre più stretta tra i diversi Paesi del mondo, le esperienze e le ricerche scolastiche ed accademiche di successo tendono a divulgarsi con una certa facilità tra i diversi sistemi scolastici ed universitari. Una materia che negli ultimi anni si sta diffondendo in maniera capillare al livello internazionale ed anche nel nostro Paese recentemente è il cosiddetto coding.
Questo non è altro che una disciplina destinata in particolare a bambini e ragazzi delle scuole, che permette, attraverso uno specifico corso di coding appunto, di avere un nuovo approccio all’informatica ed alla programmazione dei computer, utilizzando anche strumenti molto diffusi quali i moderni dispositivi elettronici. Il tutto spiegato ed insegnato in maniera semplice e divertente, pure attraverso attività ludiche predisposte dai docenti.
La finalità di questa nuova materia è far sviluppare nei soggetti a cui viene insegnata sia maggiori capacità logico-matematiche, utili in ambito scolastico ed extrascolastico (pensiamo ai ragazzi ed al loro futuro lavorativo), e sia il cosiddetto pensiero computazionale, un processo logico-creativo che consente di affrontare vari problemi e di risolverli attraverso la loro scomposizione in singole parti. Il coding, comunque, ha riscosso molto successo all’estero, vediamo come esso si sia diffuso anche nel nostro Paese.
Questa materia scolastica all’estero
Tale nuova disciplina si è affermata in maniera davvero rapida e considerevole a livello internazionale. Si pensi che in Finlandia, Germania, Regno Unito, Australia e buona parte degli Stati Uniti essa è già parte integrante delle materie scolastiche obbligatorie nei diversi istituti.
E proprio negli Usa il coding ha visto uno sviluppo ed una diffusione enormi negli ambienti scolastici, anche grazie a progetti internazionali che hanno ricevuto supporto e sostegno finanziario da parte di personalità importanti, quali ad esempio Mark Zuckerberg di Facebook, Bill Gates della Microsoft e di Barack Obama, ex presidente degli Stati Uniti. Naturalmente, questa disciplina innovativa, alla fine, è sbarcata anche nel nostro Paese.
Il coding in Italia
Considerando l’esperienza positiva riscontrata all’estero, anche il nostro Ministero della Pubblica Istruzione (Miur), attraverso la circolare n°0002937 del 23 Settembre 2014, ha riconosciuto l’efficacia didattica di questa materia e l’ha inserita tra le materie scolastiche che possono essere insegnate a bambini e ragazzi nei diversi istituti italiani. Non solo, lo stesso Miur, in collaborazione col Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), ha lanciato il progetto “Programma il Futuro”.
Obiettivo di questa iniziativa è dotare le varie scuole italiane di strumenti e mezzi semplici ed accessibili a tutti, per formare alunni e studenti ai concetti basilari della programmazione e permettere loro un approccio nuovo ed anche divertente al mondo dei computer. Tutto ciò partendo proprio dalle esperienze effettuate all’estero e che hanno riscontrato un notevole successo, tra ragazzi e docenti.