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Intervista al cantautore e chitarrista Alberto Lombardi

Alberto Lombardi è un virtuoso italiano della chitarra riconosciuto a livello internazionale, specializzato sia nell’acustica fingerstyle che nell’elettrica rock. È anche un cantautore e ha appena pubblicato il suo nuovo disco “Home”, missato dal leggendario fonico di Springsteen e Rolling Stones, Bob Clearmountain, a cui hanno partecipato le cantanti storiche degli Chic, Norma Jean Wright e Luci Martin. Dal 2 ottobre è in radio il singolo “Rich” e abbiamo incontrato Alberto per porgli qualche domanda.

Il bello della musica classica in tre aggettivi.
Complessa, profonda, poetica

Veniamo alla tua vita artistica. Hai un curriculum da fare invidia, giri il mondo grazie alla tua musica. Al di là dei meriti, oggigiorno, le possibilità di successo per chi fa musica sono ridottissime. Qual è stato il percorso che ti ha portato all’affermazione in campo musicale?
Diciamo che non mi sento affatto affermato, è tutto in divenire e mi sembra di avere sempre il grosso da fare davanti a me. Però è vero che mi sono tolto qualche soddisfazione. Io suono molto come chitarrista per altri artisti e questo ha dato una mano alla mia vita artistica personale. Mi divido tra i concerti di sola chitarra acustica, coi quali prima di questa sciagura della pandemia stavo iniziando a girare un po’ gli Stati Uniti, la Germania…, e le mie canzoni, per le quali ho avuto la fortuna di lavorare con il fonico di Springsteen e dei Rolling Stones, che ha missato il mio ultimo disco.

Parlaci delle tue sei corde. Perché la chitarra?
È lo strumento più vicino alla voce umana, in termini di quantità di variabili espressive ma anche un po’ per caso, ne ho sempre avuta una in casa anche da bambino, prima di suonarla. Ma non la suonava nessuno, era una presenza…molto anni ‘70. 

Qual è il primo consiglio che senti di dare a chi si accosta allo studio della chitarra?
Di andare piano e di non affidarsi a Youtube ma ad un vero insegnante. 

È da poco uscito il tuo nuovo singolo “Rich”. Ti va di parlarcene? 
Certo, è la mia idea di ricchezza che deriva dallo Stoicismo e dal Buddismo. Mentre scrivevo il testo ho trovato per caso un’intervista di Bob Marley che diceva le stesse cose che volevo dire io, così l’ho inserita nel brano. Musicalmente c’è molta chitarra, un bel riff e anche un assolo alla vecchia.  

Quali differenze sostanziali riscontri rispetto al precedente “Start Again”?
”Start Again” è più epica, parla del viaggio di rinascita, mentre Rich ha più il sapore della presa di coscienza. 

Come mai hai scelto di non pubblicare il tuo album “Home”? Prima o poi lo farai?
L’album è disponibile su CD e Vinile, anche in download, attraverso un crowdfunding a cui si arriva facilmente dal mio sito albertolombardi.com ma non l’ho messo sulle piattaforme digitali per cercare di creare una comunità che superasse la diffusione della mia musica direttamente. Chi acquista il disco mi aiuta a farlo conoscere attraverso la promozione, tutti i fondi raccolti io li raddoppio e li uso per far conoscere questi brani, la mia musica, a più persone possibile.  

Abiti a Roma, come è cambiata la scena romana nel corso degli anni? Hai potuto notare anche dei cambiamenti dal punto di vista stilistico? 
La cosa che noto di più è che l’unico genere musicale che ha un pubblico attento è la musica cosiddetta Indie. In realtà questa parola dovrebbe indicare il distacco dal mainstream e dalle major, ma oggi è esattamente il contrario. La musica Indie-pendente è diventata mainstream e appoggiata da tutte le major.  Non sono un fan, sono orgogliosamente nostalgico. Infatti ho un progetto dove suono tutte le canzoni legate alla Stratocaster, la chitarra di Hendrix, di Clapton o di Gilmour dei Pink Floyd.

Progetti futuri?
Spero di ricominciare con i live, acustici ed elettrici con la Strato, ma anche quelli con gli artisti con cui collaboro, come la Rino Gaetano Band e Massimo di Cataldo. Nell’attesa mi sono specializzato in live streaming, tutti i lunedì alle 21.30 sono live su Facebook Youtube e Twitch per un mini concerto. In generale continuerò a fare musica al meglio delle mie possibilità.  

Antonio Nesci

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