Il Gemelli ha acquistato il Complesso Columbus: oltre 600 i dipendenti assunti a titolo definitivo

La Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs ha acquistato a titolo definitivo il Complesso integrato Columbus (Cic) il cui personale a partire dal 1° febbraio prosegue il rapporto di lavoro a titolo definitivo alle dipendenze della Fondazione Gemelli. A renderlo noto è un comunicato della Fondazione, che annuncia la conclusione positiva di una vicenda «iniziata nella sua fase più critica nel 2015 con l’affitto del ramo di azienda ed esitata nel 2017 nel fallimento della Association Columbus, proprietaria del Cic, struttura ospedaliera in via Moscati a Roma».

Dal primo momento della crisi gestionale ed economico – finanziaria del Columbus, la Fondazione Gemelli ha sempre dichiarato a tutte le parti coinvolte che «avrebbe operato e fatto tutto il possibile per giungere a una conclusione positiva della vicenda, al fine di tutelare gli oltre 660 posti di lavoro e l’offerta sanitaria rivolta a tutti i pazienti», si legge nella nota. Un impegno che «è stato mantenuto, con grande senso di responsabilità, nonostante il 2020 e l’inizio del nuovo anno sia un periodo complesso a causa della imprevedibile emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19. Questa gravissima emergenza ha determinato la modifica radicale della destinazione del Presidio Columbus, trasformato rapidamente dalla Fondazione da marzo 2020 in Covid Hospital su richiesta della Regione Lazio, e causato notevoli criticità dal punto di vista economico finanziario».

Il direttore della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelle Irccs Marco Elefanti esprime «grande soddisfazione per la felice conclusione di una difficile vicenda. Siamo certi che con l’impegno, le competenze e la dedizione di tutti – prosegue – sapremo superare questa fase particolarmente critica, sia sotto il profilo sanitario, sia sotto il profilo economico, guardando con fiducia al futuro». Nelle parole di Elefanti anche il ringraziamento a quanti, «nei propri distinti ruoli e livelli di responsabilità, hanno reso possibile tale complessa e delicata operazione, comprese le istituzioni e le parti sociali che hanno responsabilmente seguito la vicenda fin dalla sua origine».

Antonio Nesci

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