L’Arena del Colosseo sarà visitabile dal 2023
Sarà in legno l’arena del Colosseo. Si estenderà per 3 mila metri quadrati e sarà realizzata nel 2023. Ad annunciarlo è stato il direttore del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo. “Il nuovo piano dell’arena risponde appieno alle linee di indirizzo proposte dal Parco di tutela e conservazione con l’impiego dell’alta tecnologia finalizzata all’ecosostenibilità. Sarà una struttura leggera che richiama l’arena lignea che c’era all’epoca dei Flavi. L’aspetto tecnologico è determinato dalle diverse possibilità di apertura e chiusura che rendono visibile l’impianto scenico dei sotterranei. L’estensione raggiungerà tremila metri quadri di superficie, quattro volte e mezzo quelli di oggi”.
Sostenibile e tecnologica per garantire la massima tutela delle strutture antiche e, allo stesso tempo, restituire la totale leggibilità del monumento “simbolo d’Italia”. La nuova arena del Colosseo sarà progettata da Milan Ingegneria, società a capo di un raggruppamento di imprese che ha vinto il bando di Invitalia, e sarà realizzata nel 2023. Ad affiancare Milan Ingegneria Fabio Fumagalli Architetto e Labics, che compongono indissolubilmente il gruppo vincitore del concorso e incaricato del progetto.
Il nuovo piano “consentirà di visitare i sotterranei e di vedere la maestosità del Colosseo dal centro, come è stato per secoli sino a fine Ottocento“, ha specificato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, assicurando che “non sarà un luogo di spettacolo, ma di eventi internazionali di altissimo livello. L’arena farà parlare ancora di più del Colosseo e lo farà ammirare in tutto il mondo”.
Il piano messo a punto da Milan ingegneria, studio che da sempre collabora con Renzo Piano, sarà in legno, sarà reversibile, non toccherà le strutture antiche e sarà realizzato alla quota originaria, quella dell’epoca Flavia, per avere una “completa integrazione sia formale che funzionale”, ha spiegato Massimiliano Milan. “Ma sarà più leggero: verranno realizzati dei pannelli mobili in carbonio e ricoperti in Accoja, un legno trattato con acido acetilenico che lo rende estremamente durevole agli attacchi chimici e biologici. Una scelta, questa, che evita l’abbattimento di altre specie pregiate. “Le lamelle in legno hanno un contenuto altamente tecnologico: ruotando e traslando- ha spiegato- garantiscono la massima flessibilità sia nelle configurazioni che si possono ottenere, che hanno una grande importanza anche dal punto di vista filologico, sia per la gestione degli spazi al di sopra dell’arena”. In più, permetteranno il passaggio della luce naturale che potrà così continuare a illuminare i sotterranei dell’Anfiteatro.
Alcune parti del piano, che si estenderà per tremila metri quadrati, saranno mobili e permetteranno diverse soluzioni sceniche, mentre con la configurazione totalmente aperta sarà possibile vedere gli spazi ipogei, scrigno della complessa macchina degli spettacoli romani. “Le nuove strutture verranno installate senza ancoraggi meccanici profondi e saranno completamente reversibili: se tra cento anni ci sarà la volontà di rimuoverle– ha detto ancora- si potrà ripristinare il monumento esattamente com’è oggi“. Tutela e conservazione gli obiettivi principali del progetto, per cui “l’arena è completamente isolata dalle strutture archeologiche, in modo tale da impedire la trasmissione delle forze orizzontali del sisma e di quelle dinamiche delle persone che la calpestano”.
A livello conservativo 24 unità di ventilazione meccanica distribuite lungo il perimetro controlleranno la temperatura e l’umidità degli ambienti ipogei, per cui in mezz’ora sarà garantito il ricambio completo dell’intero volume d’aria. Il piano proteggerà poi le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici, riducendo il carico idrico con un sistema di raccolta e recupero dell’acqua piovana che alimenterà i bagni pubblici del monumento. “Oggi è un giorno di grande importanza per il Parco archeologico del Colosseo, ma anche per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano- ha detto il direttore del Parco- Alfonsina Russo- Abbiamo riannodato il filo del tempo, restituendo finalmente al pubblico la stessa visione che si aveva in antico, quando l’arena era costituita da un tavolato ligneo poggiato su strutture in legno per permetterne lo smontaggio”.
Il piano sarà in legno di Accoya, ottenuto con un particolare processo che ne aumenta resistenza e durabilità: scelta sostenibile che evita l’abbattimento di specie pregiate. Alcune porzioni del piano saranno costruite con pannelli mobili che, grazie a rotazione e traslazione, garantiranno flessibilità e renderanno possibile l’apertura delle strutture ipogee per illuminazione naturale. A livello conservativo poi, 24 unità di ventilazione meccanica distribuite lungo il perimetro controlleranno la temperatura e l’umidità degli ambienti ipogei: in soli 30 minuti sarà garantito il ricambio completo dell’intero volume d’aria. Il piano proteggerà le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici, riducendo il carico idrico con un sistema di raccolta e recupero dell’acqua piovana che alimenterà i bagni pubblici del monumento. L’intervento consentirà di ripristinare la lettura integrale del monumento e permetterà al pubblico di comprendere appieno l’uso e la funzione di questa icona del mondo antico, anche attraverso eventi culturali di altissimo livello.