Avere cura del bonsai aiuta a stare meglio interiormente
Tantissimi romani hanno il pollice verde, letteralmente “parlano con le piante”. Le piante fanno compagnia. Perfino nel Vangelo viene esaltato il valore delle piante. San Francesco e tanti altri beati hanno esaltato il rapporto dell’uomo con la natura. Anche la cultura orientale si accomuna con quella occidentale nell’amore per il verde che ci circonda, in particolare nella cura del bonsai.
Il bonsai non è una pianta resa nana per via genetica. Qualsiasi specie di albero può essere impiegata limitandone la crescita. Per raggiungere lo scopo si usano tecniche specifiche di potatura, pinzatura delle gemme, filatura, irrigazione e somministrazione di fertilizzanti. La cura del bonsai è un’attività appagante ma che richiede pazienza ed amore. Avere cura del bonsai aiuta a stare meglio interiormente. Chi ama il bonsai infatti ama se stesso, apprezza il valore della vita e la bellezza del vivere circondato dalle meraviglie del creato.
Bonsai è l’unione di bon (vassoio/contenitore) e sai (coltivare/educare). Bonsai è arte da compiere attenendosi a precise regole. Questa tecnica è cino giapponese. Nata in Cina, è stata valorizzata infatti in Giappone. Al bonsai bisogna dedicare una cura quotidiana. Fare crescere bene e in salute il bonsai è un’arte zen, aiuta a rilassare corpo e mente.
I bonsai sono piante delicate. Durante la stagione fredda possono accusare il clima freddo o il riscaldamento acceso in casa. Queste piante vivono meglio in primavera. Per la coltivazione di un bonsai va impiegato del terriccio di qualità, che abbia una base di ghiaia o di sabbia grossa, palline di argilla espansa, combinati con corteccia o torba.
La concimazione deve essere regolare per dare gli elementi nutritivi e favorire la nascita di frutti e fiori belli da vedere e profumati. L’ideale sono i concimi naturali a base organica. Durante la fioritura e la maturazione dei frutti, i bonsai hanno bisogno di potassio e di fosforo. Invece per la crescita vegetativa serve azoto. La cenere è ideale come fertilizzante in autunno per arricchire il terreno di potassio. La concimazione va fatta nella ripresa dello sviluppo vegetativo (marzo-maggio) e prima del riposo invernale (settembre-novembre).
Il bonsai va potato in periodi stabiliti così da mantenerne le dimensioni. Bisogna recidere i rami più datati ed eliminare le foglie secche. Bisogna fare attenzione a non toccare i rami più freschi dove possono germogliare frutti e fiori. In base all’età e alla specie differisce la necessità di travasare la pianta. Il travaso è un’attività cruciale. Conviene farsi consigliare da un esperto, da chi ci ha venduto il bonsai e/o leggere ed approfondire sul web o sfogliando libri dedicati alla cura dei bonsai.
L’uso dell’innaffiatoio deve essere sapiente. Il bonsai deve essere annaffiato con la giusta quantità d’acqua perchè troppa lo fa marcire, poca invece lo fa essiccare. Conviene non innaffiare tutti i giorni ma quando ci si accorge che il terreno è asciutto. Nel periodo vegetativo (primavera – estate) le innaffiature devono essere più frequenti.
Nel corso della fioritura o della maturazione dei frutti i bonsai vanno collocati all’aperto. Le piante più robuste possono essere messe all’aperto anche in inverno. Alla pianta serve l’apporto della luce, un luogo soleggiato ma non sotto la luce diretta del sole.