8 agenzie per la Vita Indipendente nel Lazio

Nel Lazio nascono 8 Agenzie per la Vita Indipendente. L’istituzione di questo servizio innovativo sul territorio regionale era stata avviata grazie ad una manifestazione di interesse e ora, attraverso l’approvazione della relativa graduatoria, verrà aperto un centro a Roma; 3 nell’area metropolitana di Roma e uno a Viterbo, Frosinone, Latina e Rieti.

Ad agosto 2022 la Regione Lazio ha stanziato nel complesso 970 mila euro per avviare, in maniera omogenea su tutto il territorio regionale, le Agenzie per la Vita indipendente, andando così a creare dei luoghi in cui il cittadino più vulnerabile e i suoi famigliari possono essere accolti in un clima propositivo e costruttivo con percorsi di accompagnamento in grado di favorire l’autonomia della persona disabile, valorizzando i progetti individuali e aiutando i beneficiari a sviluppare e accrescere le proprie capacità, tenendo conto delle specifiche esigenze legate alle diverse fasi della vita. In questi centri, grazie all’aiuto di figure professionali e consulenti alla pari, è possibile offrire un sostegno concreto per un intervento globale in grado di rispondere in maniera unitaria alla specificità e complessità dei bisogni di ognuno. Le Agenzie per la Vita Indipendente possono essere intese come un vero e proprio ponte tra le persone disabili, le famiglie e i servizi sul territorio; offrono ascolto e orientamento, e sono una risorsa importante anche per le istituzioni pubbliche e private impegnate nel settore dei servizi sociali. L’obiettivo di questi centri è quello di favorire l’inclusione della persona più vulnerabile nel contesto di vita di riferimento.

Questi luoghi offrono un supporto mediante interventi volti a favorire l’indipendenza abitativa con soluzioni alloggiative al di fuori del contesto familiare e la promozione di percorsi di deistituzionalizzazione. Promossa anche la costituzione di gruppi di auto-mutuo-aiuto e di reti territoriali per il sostegno e lo sviluppo dell’associazionismo familiare; la stipula di accordi per incentivare l’accesso a centri e servizi specialistici attivati dal Terzo Settore e/o da privati; la formazione dei diversi operatori coinvolti nell’avvio dei singoli progetti, facilitando l’orientamento per i cittadini disabili e famigliari, incentivando la sensibilizzazione della comunità verso i più fragili.

Antonio Nesci

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