19 Maggio 2025
Economia e Finanza

PIR, PAC e PIP: differenze e quando sceglierli

Chi muove i primi passi nel mondo della finanzia e delle soluzioni di risparmio e investimento, può trovarsi spaesato di fronte ai numerosi acronimi, spesso molto simili tra loro, che vengono utilizzati per indicare alcuni strumenti finanziari.

PIR, PAC o PIP?

PIR, PAC e PIP sono solo tre dei tanti che è possibile sentire pronunciare oppure leggere sui blog di settore e fanno riferimento a piani di investimento molto diversi fra loro, che presentano caratteristiche ben precise.

Per scegliere in modo consapevole lo strumento giusto, oltre a farsi consigliare da consulenti finanziari iscritti all’albo, è opportuno informarsi bene e valutare le caratteristiche di ognuno, cercando di individuare quello che meglio risponde alle proprie finalità di investimento.  Per fare questo è possibile leggere libri, articoli e guide, come ad esempio quella presente su https://www.moneyfarm.com/it/piano-di-accumulo-capitale/.

In questo articolo focalizzeremo l’attenzione sulle differenze tra questi tre prodotti finanziari e vi spiegheremo come individuare quello più adatto alle vostre esigenze.

Che cos’è il PIR

I PIR o Piani Individuali di Risparmio rappresentano una forma di investimento a medio o lungo termine che consente di ottenere agevolazioni fiscali a fronte della presenza nel portafoglio di investimento di almeno il 70% di titoli emessi da aziende italiane, i quali devono essere mantenuti per un minimo di 5 anni.

Disponibili nella versione ordinaria o alternativa, possono essere aperti esclusivamente da persone fisiche che abbiano la residenza fiscale in Italia.

PAC, di cosa si tratta

L’acronimo PAC sta per Piano di Accumulo Capitale e identifica una modalità di investimento che consente all’investitore di aumentare gradualmente il capitale investito attraverso versamenti periodici e regolari.

Il soggetto che ricorre a questo strumento può adattarlo, nel tempo, alle proprie esigenze, modificando la frequenza e l’importo delle somme versate.

Il PIP

Il PIP o Piano Individuale Pensionistico è una delle tre forme di pensione complementare. Inquadrabili come vere e proprie assicurazioni, richiedono il pagamento di rate periodiche e consentono, al raggiungimento dell’età pensionabile, di ottenere un reddito aggiuntivo rispetto a quello garantito dalla pensione obbligatoria.

Differenze principali

La prima grande differenza riguarda la natura dei tre prodotti appena visti; mentre il PIR è un vero e proprio strumento di investimento, il PAC è più che altro definibile come modalità di investimento, la quale può essere applicata a diversi tipi di fondi e portafogli individuali. Come visto, il PIP è invece un’assicurazione e, per questo motivo, può essere istituito esclusivamente da imprese assicurative.

Un’altra differenza riguarda il capitale investito, il quale, nel caso dei PIR, non può superare una certa soglia, mentre per quanto riguarda i PAC aumenta gradualmente in base alle possibilità dell’investitore. I PIP prevedono invece pagamenti periodici fissi, non modificabili.

PIR, PAC o PIP: quale scegliere

Chi desidera ottenere, al raggiungimento della pensione, una rendita aggiuntiva, può puntare sui PIP, mentre chi desidera iniziare a investire, partendo da capitali esigui, può puntare sui PAC. I PIR sono invece adatti a chi vuole investire sul medio o lungo termine, ottenendo agevolazioni fiscali.

Prima di scegliere uno di questi prodotti, è sempre opportuno chiedere aiuto al proprio consulente finanziario di fiducia.