Canapafarm, produttore di canapa light in Lazio: un sostegno all’ambiente e alla farmacologia
Continua a crescere anche in Italia l’interesse nei confronti delle coltivazioni sostenibili e, in esse, di quelle che guardano con attenzione alla rigenerazione ambientale attraverso la cannabis light, disciplinata in maniera favorevole fin da quando venne approvata la legge n. 242/2016.
Oggi il nostro Paese può vantare un discreto numero di coltivazioni di canapa legale, a cui va riconosciuto non solamente il merito di aver consentito ai produttori di immettere sul mercato prodotti leciti a base di cannabis, ma di aver altresì consentito di apprezzare in modo sempre più significativo la straordinaria capacità della cannabis di poter riconvertire in chiave più ecosostenibile parte dell’economia del territorio.
Perché la canapa è così importante per riqualificare il territorio
Partendo proprio da questo spunto, condividiamo come sia sempre più riconosciuto il ruolo della canapa come elemento fondamentale per riqualificare in modo sostenibile il territorio. Non è certo una novità che le piantagioni di canapa in buona parte del mondo abbiano dato una concreta mano per arginare il fenomeno della deforestazione: la coltivazione di cannabis dà infatti luogo a una pianta fitta e rigogliosa che può adattarsi facilmente a qualsiasi tipo di clima e di condizione di terreno e, non richiedendo l’uso di fertilizzanti o di pesticidi, garantisce il rispetto delle acque e dell’ambiente circostante.
Inoltre, l’alta resistenza delle piante di canapa permette di purificare l’aria circostante: la pianta funge infatti da filtro che assorbe le sostanze nocive come il carbonio, rilasciando invece nell’ambiente solo agenti positivi come l’ossigeno.
Vi sono poi documentati valori aggiunti della canapa in termini di contenimento dell’erosione del suolo: la capacità di tale pianta di sviluppare delle radici molto profonde, infatti, permette al terreno di compattarsi e di bonificarsi, rigenerando peraltro lo stesso suolo nel momento successivo alla raccolta, quando molti elementi nutritivi possono essere agevolmente riassorbiti.
Tutti questi dati e risultati sono perfettamente riscontrabili nel lavoro di Canapafarm, coltivatori laziali di canapa, attenti alle certificazioni biologiche delle proprie coltivazioni, gestite nel rispetto delle tempistiche naturali della maturazione della pianta.
Tanti utilizzi nella filiera produttiva, dal tessile al farmaceutico
Oltre ai benefici per l’ambiente – di cui sopra abbiamo fatto breve cenno, vi è anche un ulteriore aspetto che merita di essere ben sottolineato: la straordinaria versatilità di questa pianta, che con i suoi derivati è ora protagonista di numerose filiere produttive che vanno dal settore tessile a quello farmaceutico.
Per quanto concerne il primo, non sfugge certamente come dalla canapa sia possibile ottenere un tessuto che può sostituire il cotone e il lino in molti utilizzi: valutata la maggiore sostenibilità di questa coltivazione rispetto a quelle concorrenti, un più intenso utilizzo di tale elemento nella filiera produttiva tessile potrebbe contribuire in modo decisivo all’abbattimento delle emissioni di sostanze inquinanti.
Altri utilizzi crescenti della pianta di canapa sono quelli dell’industria edile: si guarda con sempre maggiore interesse alle sue proprietà per migliorare l’efficienza energetica delle costruzioni in virtù della sua ottima capacità isolante termica e acustica, così come per la sua elevata abilità di regolare l’umidità.
Rappresenta tuttavia una delle sue fruizioni più rilevanti per la società l’uso della cannabis come medicinale. Attenzione, però, alle facili confusioni.
Se infatti è vero che i prodotti a base di cannabis light sono venduti con alcune proprietà benefiche, prevalentemente per favorire stati di rilassamento, come avviene ad esempio con gli oli essenziali in vendita su https://canapafarm.eu/cannabis-light/oli-cbd/, è pur vero che a tali prodotti non possono essere accompagnate etichette di cannabis medicinale o cannabis terapeutica.
Con tali denominazioni, infatti, ci si richiama soprattutto alla Cannabis FM-2, contenente percentuali THC 5-8% e CBD 7,5-12%, ben superiori a quelle consentite per la cannabis light, e prodotta nel nostro Paese sulla base di un processo produttivo controllato ed effettuato in un’officina farmaceutica autorizzata come l’Istituto Militare di Firenze dall’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco. La distribuzione dei relativi prodotti medicinali è invece autorizzata dall’Organismo statale per la cannabis, attivo presso il Ministero della Salute.
Da diversi anni, alcune farmacie in Italia producono altre formulazioni con elevate concentrazioni di THC, come prodotti galenici. Evidentemente, prodotti con così alte concentrazioni di principi attivi sono venduti e somministrati solo dietro prescrizione medica, mentre nulla è richiesto per i prodotti a base di cannabis light, oggi lecitamente venduti anche tramite Internet.