Il Sindaco Roberto Gualtieri è intervenuto insieme alla presidente del Municipio IX, Titti Di Salvo, alla cerimonia di scoprimento della targa toponomastica “Scalea Carlo Mosca”, che ricorda il Consigliere di Stato ed ex Prefetto di Roma. La scalea dedicata a Carlo Mosca si trova all’Eur, vicino alla sua abitazione, tra il piazzale dei Santi Pietro e Paolo e viale Umberto Tupini. Prefetto di Roma dal 2007 al 2008, poi Consigliere di Stato, Carlo Mosca – scomparso il 30 marzo 2021 – ha ricoperto importanti incarichi nell`amministrazione centrale dello Stato ed è stato docente presso varie Università e Istituti Superiori di Formazione delle forze di polizia.
“Per noi è un vero onore accogliere la proposta avanzata dagli amici di Carlo Mosca di dedicargli un luogo – ha detto il sindaco Gualtieri durante la cerimonia – ed è bello che sia vicino alla sua abitazione. Siamo molto contenti di dedicare un luogo della città a una personalità di questo spessore, non solo professionale ma anche morale, civile e democratico. E` stato uno dei padri e degli ispiratori di una riforma del nostro sistema di sicurezza, che l`ha reso uno dei più avanzati e democratici del mondo. Dalla riforma del 1981 della pubblica sicurezza, all`esperienza di prefetto, nell`intelligence, al ruolo nell`amministrazione dello Stato c`è un filo comune di una dedizione fortissima alle istituzioni ma anche di una capacità di innovazione che ha contribuito al miracolo civile e democratico che proprio nella temperie della lotta al terrorismo e alla mafia sviluppa un modello di sicurezza efficace e attento alla democrazia e ai diritti“. “Un modello basato sulla collaborazione, condiviso e partecipato, col fattore umano, la conoscenza del territorio, la collaborazione e la Costituzione come bussola. – ha aggiunto – Non c`è nessun vantaggio alla sicurezza se si considerano le colpe su base etnica, non solo è incostituzionale ma è anche inutile. Noi gli dobbiamo moltissimo. Io oggi beneficio di un rapporto solido, fortissimo e proficuo con i prefetti con cui ho lavorato, ed è merito loro ma è anche merito di quel modello. Così come la solidità del modello di sicurezza: elementi fortissimi a cui dobbiamo dare merito a un grande servitore dello Stato – ha concluso Gualtieri – che merita il nostro ricordo e la nostra memoria“.
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