Giubileo 2025: come si consegue l’indulgenza?
Visite ai luoghi sacri, dalle basiliche alle chiese dedicate alle donne patrone d’Europa e Dottori della Chiesa. Pellegrinaggi in un luogo sacro giubilare con la partecipazione alla Messa. Opere di misericordia corporale e spirituale. Rese note dalla Penitenzieria apostolica le norme per conseguire l’indulgenza plenaria in occasione del Giubileo ordinario del 2025 indetto da Papa Francesco. Il documento elenca i numerosi luoghi e modi affinché questo “dono di grazia” raggiunga tutti, incluse le anime dei defunti per i quali l’indulgenza può essere applicata in forma di suffragio. Firmato dal penitenziere maggiore, cardinale Angelo De Donatis, e dal reggente mons Krzysztof Nykiel, il testo spiega che i “pellegrini di speranza” otterranno l’indulgenza se faranno un pellegrinaggio a Roma, recandosi in almeno una delle quattro basiliche (San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura), in Terra Santa, con la visita al Santo Sepolcro a Gerusalemme, nella basilica della Natività a Betlemme e dell’Annunciazione a Nazareth, e in altre circoscrizioni ecclesiastiche con la visita nella cattedrale o in un altro luogo designato dal vescovo locale. La visita deve includere la partecipazione alla Messa, la recita della Liturgia delle ore, della Via Crucis, del Rosario dell’inno Akathistos. I pellegrini potranno conseguire l’Indulgenza Giubilare durante l’Anno Santo del 2025, singolarmente o in gruppo, anche se nei luoghi sacri dedicheranno un tempo congruo all’adorazione eucaristica e alla meditazione recitando al termine il Padre Nostro, la Professione di Fede e un’invocazione a Maria Santissima.
Tra i luoghi di pellegrinaggio a Roma sono comprese le basiliche di Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo al Verano, San Sebastiano (si raccomanda vivamente la devota visita detta “delle sette Chiese”, tanto cara a San Filippo Neri), il Santuario del Divino Amore, la chiesa di Santo Spirito in Sassia, la chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, luogo del martirio dell’apostolo, le Catacombe cristiane; le chiese dei cammini giubilari dedicati rispettivamente all’Iter Europaeum (itinerario religioso e culturale che invita a scoprire 28 chiese e basiliche a Roma collegate a un Paese europeo per motivi storici, artistici o per la sua tradizione di accoglienza dei pellegrini provenienti da quella specifica nazione) e le chiese dedicate alle Donne Patrone d’Europa e Dottori della Chiesa (Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Santa Brigida a Campo de’ Fiori, Chiesa Santa Maria della Vittoria, Chiesa di Trinità dei Monti, Basilica di Santa Cecilia a Trastevere, Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio).
Il documento della Penitenzieria comprende tra i luoghi di pellegrinaggio le due basiliche papali minori di Assisi, San Francesco e Santa Maria degli Angeli, e le basiliche della Madonna di Loreto, della Madonna di Pompei, di Sant’Antonio di Padova. Chi per qualsiasi motivo non potrà partecipare alle celebrazioni, ai pellegrinaggi, alle visite, potrà lucrare l’indulgenza giubilare se, «uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione», reciteranno il Padre Nostro, la Professione di Fede e altre preghiere, offrendo le loro sofferenze.
Durante l’Anno Santo, l’indulgenza potrà essere conseguita attraverso le sette opere di misericordia corporale e le sette spirituale. “L’indulgenza plenaria giubilare – si legge nel testo – potrà essere conseguita anche mediante iniziative che attuino in modo concreto e generoso lo spirito penitenziale che è come l’anima del Giubileo, riscoprendo in particolare il valore penitenziale del venerdì: astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network)”. La Penitenzieria, infine, esorta tutti i sacerdoti ad essere disponibili per le confessioni.