16 Novembre 2025
Cultura e Società

Colosseo tra le meraviglie del mondo con tanti misteri da svelare

Commissionato attorno al 70-72 dopo Cristo dall’imperatore Vespasiano come dono al popolo romano, il Colosseo che attualmente si ammira è meno di un terzo della costruzione originaria. Ma è sempre il simbolo della storia di Roma, è tra le meraviglie del mondo con tanti misteri da svelare.

Con 80 ingressi il Colosseo poteva ospitare ben 50 mila spettatori. Una cifra pazzesca per l’epoca. Sono serviti poco più di 5 anni per costruirlo (dal 75 all’80 d.C.). Il suo nome originario è Anfiteatro Flavio. Il nome Colosseo risale al medioevo. Si chiamerebbe così perché fu costruito nei pressi della statua del colosso di Nerone che sorgeva a pochi metri dall’anfiteatro. Altri dicono che derivi dalla posizione, perché sorgerebbe su un colle dove un tempo si trovava un tempio di Iside da cui Collis Isei. C’è anche una leggenda nera secondo cui nell’antichità era un tempio pagano, dove si adorava il demonio. Alla fine di ogni cerimonia i sacerdoti chiedevano agli adepti: Colis Eum? (Adori lui?).

Il marmo della facciata e di alcune parti interne del Colosseo sono stati impiegati per la costruzione della Basilica di San Pietro e anche per edifici civili come Palazzo Barberini. Caduto in abbandono, per lungo tempo l’anfiteatro fu riutilizzato come come fonte di materiali da costruzione. Andò avanti così sino al 18esimo secolo, quando tornò l’amore per le antiche vestigia di Roma. Si calcola che nel corso del tempo sia rimasto solo un terzo di quella che era la costruzione originale.

Il Colosseo è ritenuto una delle 7 porte dell’inferno. Infatti qui vi morirono decine di migliaia di persone. Si dice che in loco si tenessero riti propiziatori, usando lo stesso sangue dei morti nell’arena. Nel medioevo, poi, bande di briganti lo usavano per seppellire le vittime. Nel 500 fu preso di mira da maghi e stregoni che pare apprezzassero le erbe dai poteri magici che crescevano tra le sue rovine.

Al suo interno per un periodo si tennero anche le nauromachie, rappresentazioni di battaglie navali in acqua che però non ebbero lo stesso successo dei giochi coi gladiatori. Secondo Martin Crapper, docente di ingegneria civile ed ambientale all’Università di Edimburgo, l’acqua scorreva attraverso una serie di pozzi interni e tubazioni al di sotto delle tribune. Per riempire tutta l’arena erano necessarie all’incirca 7 ore.

Nelle giornate assolate, il Colosseo era ricoperto da un velario formato da circa 80 vele triangolari, controllate da 320 funi di sostegno, per evitare le insolazioni agli spettatori durante gli spettacoli di mezzogiorno.

Il Colosseo si è prestato come set di numerosi film. Ma non è stato girato qui il Gladiatore. Una serie di inconvenienti hanno spinto il regista Ridley Scott a girare alcune scene nell’anfiteatro romano di El Jem in Tunisia e a ricostruirne uno a Malta, dove è stato realizzato in 19 settimane e solo in parte. La maggior parte è stato ricreato al computer.