21 Gennaio 2025
Animali, Natura, Ambiente

Appello di Sebastian Colnaghi: proteggere nel Lazio gli anfibi dalle infrastrutture artificiali

Ogni anno, nel Lazio, migliaia di anfibi, tra cui il Rospo comune (Bufo bufo), rischiano la vita a causa delle infrastrutture artificiali che invadono il loro habitat. Canali di irrigazione e grate, spesso utilizzati per la gestione delle acque, rappresentano vere e proprie trappole per questi animali, minacciando la biodiversità locale. Il Rospo comune, diffuso in tutta Italia, trova nel Lazio habitat ideali nei boschi e lungo i corsi d’acqua dei Monti Simbruini, Monti Lepini e dell’Appennino laziale. La sua presenza è un segno della salute ecologica del territorio, particolarmente nelle zone umide intorno ai laghi vulcanici come Bracciano e Bolsena.

Sebastian Colnaghi, noto ambientalista, ha lanciato un appello per proteggere queste specie, dopo aver recentemente salvato alcuni rospi intrappolati in una presa d’acqua per irrigazione nella riserva naturale di Pantalica, in Sicilia. Colnaghi ha sottolineato come episodi simili si verifichino anche nel Lazio, dove le strutture artificiali compromettono la sicurezza degli anfibi e di altre specie selvatiche.

“Le infrastrutture artificiali devono essere gestite con maggiore attenzione. Serve un impegno concreto da parte delle autorità per garantire la sicurezza della fauna selvatica” ha dichiarato Colnaghi. Durante l’intervento di salvataggio, l’ambientalista ha utilizzato guanti in lattice per evitare di danneggiare la pelle sensibile dei rospi, dimostrando l’importanza di un approccio rispettoso e consapevole.

La protezione della biodiversità richiede un’azione collettiva, che coinvolga istituzioni e cittadini. Colnaghi ha concluso: “Ogni piccolo gesto conta nella tutela della nostra straordinaria biodiversità. Dobbiamo impegnarci tutti per custodire il nostro patrimonio naturale”.