19 Maggio 2025
Giubileo 2025

Roma Caput Mundi: oggi il Rito di Inizio Pontificato di Papa Leone IIV tra simboli e solennità

Tre elementi simbolici segnano la Messa per l’inizio del ministero del nuovo Papa: il pallio, l’anello del pescatore e l’omaggio del popolo di Dio. È questa la celebrazione eucaristica che segna l’avvio ufficiale del ministero del Vescovo di Roma, sebbene il pontificato inizi già nel momento in cui il Papa accetta l’elezione nella Cappella Sistina.

Un tempo chiamata “incoronazione”, questa celebrazione prevedeva la deposizione della tiara papale sul capo del nuovo Pontefice. L’ultimo a ricevere l’incoronazione fu Paolo VI, che successivamente rinunciò alla tiara e la mise all’asta per sostenere le missioni africane. Il suo successore, Giovanni Paolo I, scelse un rito più sobrio, privo della tiara, scelta confermata da tutti i Papi successivi.

L’inizio del rito: il legame con San Pietro

Il rito prende avvio all’altare della Confessione, sotto il quale è custodita la tomba dell’apostolo Pietro. È qui che saranno posti il pallio e l’anello del pescatore, in attesa di essere benedetti e portati in processione. Papa Leone XIV, insieme ai patriarchi delle Chiese orientali, pregherà presso la tomba e incenserà i simboli pontifici e il Vangelo. I diaconi condurranno poi in processione questi elementi fino all’altare sul sagrato di Piazza San Pietro, accanto al quale sarà collocata l’icona della Madonna del Buon Consiglio del Santuario di Genazzano, visitata dal Papa tre giorni dopo l’elezione.

La Liturgia della Parola: il tema di Pietro e la missione

Durante la Messa, le letture offriranno un forte richiamo alla figura di Pietro e alla sua missione. La prima lettura, dagli Atti degli Apostoli, narra l’annuncio di Pietro sul Cristo, pietra scartata diventata testata d’angolo. Seguono un salmo responsoriale a tema, un brano dalla Prima Lettera di Pietro, e il Vangelo secondo Giovanni sulla pesca miracolosa. Il Vangelo sarà proclamato in latino e greco, a sottolineare l’universalità della Chiesa.

Pallio e anello: segni del servizio e della guida

Conclude la Liturgia della Parola il rito dell’imposizione del pallio, una fascia in lana bianca a forma di Y che richiama il Buon Pastore. Il pallio sarà imposto dal cardinale Dominique Mamberti, dell’ordine dei diaconi, che lo fisserà con tre spille raffiguranti i chiodi della croce.

Segue la preghiera per il Papa, pronunciata dal cardinale Fridolin Ambongo Besungu, dell’ordine dei presbiteri.

Il cardinale Luis Antonio Tagle, dell’ordine dei vescovi, consegnerà infine l’anello del Pescatore, che reca l’immagine di San Pietro con le chiavi e la rete, e che rappresenta anche il sigillo ufficiale del Vescovo di Roma.

L’omaggio del popolo di Dio

Dopo la consegna dei segni, il Papa benedirà il popolo con il libro dei Vangeli. Si svolgerà quindi il rito dell’obbedienza, oggi compiuto da dodici rappresentanti delle varie componenti del popolo di Dio:

  • Tre cardinali (Leo, Spengler, Ribat)
  • Un vescovo (Luis Alberto Barrera)
  • Un sacerdote (don Guillermo Inca Pereda)
  • Un diacono (Teodoro Mandato)
  • Due consacrati (suor Oonah O’Shea e padre Arturo Sosa)
  • Una coppia di sposi (Rafael Santa Maria e Ana Maria Olguìn)
  • Due giovani (Josemaria Diaz e Sheyla Cruz)

L’omelia e la benedizione finale

Concluso l’omaggio, Papa Leone XIV pronuncerà l’omelia, in cui con ogni probabilità delineerà le priorità del suo pontificato. La celebrazione terminerà con la preghiera mariana Regina Caeli, propria del tempo pasquale, che il Pontefice reciterà per la seconda volta dopo la domenica precedente.