In ogni casa, la dispensa è il cuore segreto dell’organizzazione domestica. A Roma, città dalla grande tradizione gastronomica e dalla cultura familiare molto radicata, la dispensa diventa una sorta di scrigno di sicurezza, pronta a rispondere a ogni esigenza quotidiana: dal pranzo improvvisato alla cena con ospiti inattesi. Ma cosa non deve mai mancare nella dispensa di una famiglia romana? Ecco un viaggio tra scaffali, barattoli e tradizioni.
Partiamo dalle basi: olio extravergine di oliva, rigorosamente italiano e, se possibile, laziale. È l’ingrediente chiave per la maggior parte delle ricette, dalla semplice bruschetta al soffritto per un sugo. A fianco dell’olio, non possono mancare sale, pepe, aglio e cipolla: la base aromatica di tante preparazioni tradizionali.
Altro pilastro è la pasta, in tutte le sue forme. A Roma, un pacco di spaghetti non manca mai, così come rigatoni, penne e bucatini, fondamentali per piatti tipici come la carbonara, l’amatriciana e la gricia. Accanto alla pasta, non devono mancare passata di pomodoro, pelati e concentrato, utili per preparare sughi veloci ma saporiti.
Una dispensa ben fornita è ricca di conserve fatte in casa o acquistate: legumi in scatola (fagioli, ceci, lenticchie), tonno sott’olio, olive, carciofini, peperoni grigliati e altre delizie sott’olio o sott’aceto. Sono ideali per preparare un antipasto all’ultimo minuto o arricchire una pasta fredda estiva.
Molto diffuso anche l’uso delle zuppe pronte, in particolare nei mesi freddi, e delle verdure surgelate, tenute magari in un piccolo freezer accanto alla cucina. Se non si ha tempo di andare al mercato, queste soluzioni rappresentano un comodo piano B.
Roma è sinonimo di tradizione, e questo si riflette anche nella dispensa. Non possono mancare pecorino romano grattugiato (anche se spesso viene conservato in frigo, è utile tenerne una scorta sottovuoto o in barattolo), guanciale (anche questo meglio se sotto vuoto), e magari una buona bottiglia di vino rosso da tavola, da servire con piatti robusti come la coda alla vaccinara o la pajata.
Sempre utile avere in casa farina (sia 00 che integrale), lievito secco e pane a lunga conservazione. Se durante il lockdown la panificazione casalinga è esplosa, oggi molte famiglie romane continuano a preparare pane e pizze in casa. Anche una semplice pizza bianca fatta in casa può risolvere una cena.
Nella dispensa romana c’è sempre spazio per qualcosa di dolce. Biscotti per la colazione, marmellate, nutella o creme spalmabili, e magari qualche tavoletta di cioccolato fondente o al latte. Senza dimenticare il caffè: moka o capsule, l’importante è che non manchi mai.
Ogni buona dispensa prevede una sezione “di emergenza”: brodo in dado o granulare, riso, scatolame vario, crackers, grissini e latte UHT. Sono prodotti a lunga scadenza, perfetti in caso di imprevisti o per giornate in cui non si è riusciti a fare la spesa.
In una città come Roma, dove la cucina è cultura e identità, la dispensa non è solo un luogo fisico: è una riserva di sapori, tradizioni e soluzioni. Curarla con attenzione significa prendersi cura della propria famiglia, garantire pasti sani e gustosi, e mantenere viva una memoria culinaria che si tramanda di generazione in generazione. La dispensa perfetta non è uguale per tutti, ma parte sempre dallo stesso principio: unire praticità e passione per il buon cibo.
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