A Roma, come in molte città italiane, l’arrivo del Natale porta con sé una delle decisioni più sentite dalle famiglie: scegliere un albero vero oppure optare per uno artificiale. Non si tratta solo di una questione estetica o pratica, ma spesso di una scelta che coinvolge tradizione, sensibilità ambientale e abitudini radicate nel tempo. Nella Capitale, le due opzioni convivono da decenni, con preferenze che variano in base a contesto familiare, quartiere, generazione e sensibilità personale.
L’albero di Natale vero, solitamente un abete rosso o un pino silvestre, richiama le antiche tradizioni nordiche e ha un fascino autentico che molti romani non vogliono perdere. Il profumo resinoso che invade le case, la sensazione tattile degli aghi, il senso di “rituale naturale” legato alla sua installazione, sono elementi che contribuiscono al suo fascino. Alcuni lo acquistano nei vivai della periferia romana, come a Cesano o lungo la via Casilina, dove è possibile trovare esemplari coltivati responsabilmente. Altri preferiscono le versioni in vaso, che possono poi essere ripiantate, scelta più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
Tuttavia, non mancano le critiche legate alla deforestazione e all’impatto ambientale della coltivazione e del trasporto degli alberi veri. Per questo motivo, molte famiglie romane scelgono oggi alberi sintetici, spesso molto realistici e riutilizzabili per anni. I negozi dei centri commerciali di Roma Est, Porta di Roma o Euroma2 propongono ogni anno un’ampia gamma di alberi artificiali, dai più economici a quelli con fibre ottiche incorporate, già illuminati e pronti all’uso. Una scelta comoda, pulita e duratura che si adatta perfettamente alla vita moderna, soprattutto in contesti urbani dove lo spazio è ridotto e le esigenze logistiche prevalgono sul romanticismo.
Accanto a queste due grandi correnti si collocano le tradizioni locali che, soprattutto nei quartieri storici, tengono viva una visione simbolica del Natale. A Trastevere, in alcune case e cortili si allestiscono alberi decorati con elementi naturali: arance essiccate, rametti di rosmarino, cannella e oggetti fatti a mano, riprendendo l’estetica povera e autentica di un tempo. Nel centro storico, invece, molti balconi e finestre si illuminano con piccole installazioni luminose che, pur non sostituendo l’albero, ricreano l’atmosfera natalizia. E in tante famiglie, l’albero si affianca al presepe, che a Roma mantiene una rilevanza spesso prioritaria.
Non si può dimenticare poi lo spirito collettivo: gli alberi di Natale nelle piazze principali, come quello di Piazza Venezia o davanti al Colosseo, rappresentano veri e propri eventi sociali. Ogni anno vengono accesi in cerimonie pubbliche che coinvolgono cittadini e turisti, simboli di un Natale condiviso che travalica le mura domestiche. Anche i municipi romani, in particolare quelli più attenti alla sostenibilità, promuovono iniziative di addobbo pubblico con alberi “green”, spesso decorati con materiali riciclati dalle scuole o dalle associazioni di quartiere.
Che si scelga un albero vero, finto o alternativo, a Roma l’importante resta il significato: un momento di unione, di bellezza e di riflessione, dove la tradizione si fonde con la modernità. E ogni casa, ogni balcone, ogni salotto romano, diventa teatro di una festa che – qualunque sia l’albero – non perde mai la sua magia.
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