Gli esperti non sono d’accordo sulle migliori politiche di prezzo del carbonio

Il prezzo del carbonio è la pratica di monetizzare le emissioni di CO₂ per disincentivare l’inquinamento ed è considerato uno strumento chiave nella lotta al cambiamento climatico. Un problema rimane irrisolto: gli esperti non sono d’accordo sulle migliori politiche di prezzo del carbonio da implementare a livello globale.

Una nuova indagine condotta dal professor Frikk Nesje dell’Università di Copenaghen, insieme a colleghi tedeschi e svizzeri, ha interrogato oltre 400 specialisti provenienti da diversi continenti e discipline. L’indagine mostra che le raccomandazioni variano profondamente in base alla geografia, al livello di sviluppo del paese e al background accademico degli intervistati. Nessuna soluzione unica funziona ovunque: ogni nazione deve adattare le politiche climatiche al proprio contesto.

Tassa sul carbonio contro sistema di scambio di quote: preferenze divise

Tra le opzioni principali, due dominano il dibattito sulle politiche di prezzo del carbonio. La tassa sul carbonio fissa un prezzo diretto per tonnellata emessa, mentre il sistema di scambio di quote limita il totale delle emissioni e permette il commercio di permessi tra aziende e paesi.

L’indagine mostra che, nel complesso, il doppio degli esperti preferisce la tassazione rispetto allo scambio di quote. La differenza geografica è significativa. Negli Stati Uniti, in Danimarca e in Europa occidentale, la tassa viene largamente favorita. Nei paesi a basso reddito, molti esperti ritengono che i sistemi di scambio siano più pratici e meno impattanti sul sistema fiscale esistente.

L’adeguamento alle frontiere raccoglie ampio consenso

Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere ha ottenuto un sostegno trasversale. Il 74% degli esperti intervistati approva il CBAM, indipendentemente dalla loro provenienza o formazione accademica.

Il meccanismo impone un costo alle importazioni pari alla tassa sul carbonio del paese destinatario. La misura evita che le aziende spostino la produzione in nazioni con normative più deboli, un fenomeno conosciuto come rilocalizzazione delle emissioni. L’Unione Europea ha già avviato la fase di attuazione del CBAM.

Il forte consenso suggerisce che, nonostante le sfide legali e tecniche, il meccanismo di adeguamento alle frontiere viene visto come un passo necessario per garantire equità competitiva e proteggere le politiche climatiche nazionali.

Utilizzo dei proventi: la questione più controversa

Le opinioni sull’utilizzo dei proventi derivanti dalle politiche di prezzo del carbonio sono molto polarizzate. Gli esperti non sono d’accordo su come destinare le entrate generate dalla tassazione o dallo scambio di quote.

Gli investimenti in tecnologie verdi, come la ricerca e sviluppo sulle energie rinnovabili, sono la scelta più popolare. I trasferimenti diretti alle famiglie vulnerabili godono di ampio sostegno, soprattutto tra chi teme effetti regressivi sulle fasce più deboli della popolazione. L’idea di distribuire somme uguali a tutti i cittadini, un modello proposto in alcuni dibattiti statunitensi, riceve meno appoggio.

La divisione riflette anche differenze disciplinari tra gli intervistati. Gli economisti tendono a privilegiare misure di efficienza, come ridurre altre tasse distorsive o dare denaro diretto ai consumatori. Gli esperti di scienze ambientali, diritto e politiche pubbliche preferiscono investimenti collettivi in infrastrutture sostenibili e transizione ecologica.

Contesto nazionale e fattibilità politica determinano il successo

L’indagine mette in luce che nessun modello di prezzo del carbonio è universale. Le politiche climatiche devono tenere conto della realtà istituzionale, fiscale e sociale di ogni paese.

Nei paesi con sistemi fiscali complessi, introdurre una nuova tassa può essere politicamente rischioso. In altri paesi, dove lo stato ha capacità limitata di riscossione, un sistema di scambio di quote potrebbe essere più gestibile. Il trasferimento delle entrate tra paesi viene visto da molti come una forma di cooperazione climatica, specialmente utile per sostenere economie in via di sviluppo.

Un quadro globale di disaccordo costruttivo sulle politiche climatiche

Il sondaggio condotto da Nesje e colleghi è il più ampio mai realizzato su come implementare il prezzo del carbonio. L’indagine include esperti di economia, scienze politiche, diritto ambientale e ingegneria climatica, selezionati in base alla loro produzione scientifica.

Nonostante le divergenze, tutti concordano su un punto: il prezzo del carbonio è essenziale, ma la sua progettazione deve essere flessibile. Come sottolinea Nesje, serve un equilibrio tra efficacia ambientale, efficienza economica ed equità sociale. Il disaccordo non è un fallimento: è un segnale che le politiche climatiche devono essere pensate localmente, anche se ispirate da principi globali.

Verso politiche climatiche adattate ai contesti nazionali

La ricerca fornisce una base solida per i decisori pubblici. Mostra che non esiste una ricetta magica, ma una serie di opzioni da adattare al contesto specifico di ogni nazione.

Invece di copiare modelli stranieri, i governi dovrebbero combinare strumenti diversi: tasse sul carbonio, sistemi di scambio, meccanismi di adeguamento alle frontiere e reinvestimento intelligente dei proventi. Il vero obiettivo non è trovare l’unica soluzione perfetta, ma progettare politiche credibili, sostenibili e socialmente accettabili.

Solo combinando diversi strumenti di prezzo del carbonio in modo adattato al contesto locale, la monetizzazione delle emissioni potrà diventare davvero efficace nella lotta al riscaldamento globale.

Tullio Fiore

Mi chiamo Tullio Fiore e nutro una grande passione per l'ambiente e coltivazione domestica. Sono il fondatore e il curatore di Quando Si Pianta, magazine dedicato al mondo del verde. Mi dedico allo studio e alla pratica dell'agricoltura biologica, esplorando metodi di coltivazione eco-sostenibili. Il mio obiettivo è diffondere la conoscenza di rimedi naturali, radicati nella tradizione e confermati dalla ricerca scientifica.

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