Associazione Aprotion. Negli occhi dei pazienti: tre anni tra cura, speranza e umanità
Tre anni in quel reparto, con mio fratello Mario come paziente, ci hanno permesso di toccare con mano, e soprattutto di vedere, una realtà ospedaliera di eccellenza e di massima affidabilità. In quel reparto parlano gli occhi delle persone: lo sguardo vuoto che si chiede “perché a me, perché sono qui, forse sto sognando”.
La storia di ognuno, fatta di lavoro, di affermazione, di successi, di ricchezza materiale e di famiglia, rimane sospesa, incerta tra realtà e sogno. Si cerca Dio con la preghiera del cuore e si pensa ai propri affetti, al dolore che comporta intraprendere un percorso serio di malattia. Un cammino che si deve necessariamente affrontare, il cui esito non appare mai scontato, pesa sulla persona e su chi gli sta accanto.
È nella natura dell’uomo passare da queste condizioni, verso cui la medicina quotidianamente prova a innalzare muri di sostegno per rendere più accettabile ogni caduta di equilibrio fisico e mentale. Chi vive queste esperienze si sente stordito, pieno di paure, e cerca sicurezza e serenità. Come un bambino che ha bisogno di stringere forte la mano del proprio padre o abbracciare la propria madre, unica a condividere pienamente la sofferenza.
A questo bisogno risponde da alcuni anni l’Associazione Aprotion, diretta dal dottor Maurizio Lucidi. Con sensibilità, altruismo e generosità, l’associazione comprende l’importanza del supporto volontario accanto al paziente e ai familiari durante la degenza, in particolare a chi arriva da fuori regione. Un impegno costante per rendere meno traumatico l’ospedalizzazione e il ricovero. Lucidi porta avanti quest’opera meritoria con la collaborazione della moglie Chiara e di due figure affidabili come mia figlia Silvia e mia nipote Lucia Torchia.
Desidero ringraziare l’Aprotion con tutti i volontari per la lodevole e apprezzata attività che svolgono. Un grazie speciale va anche alla professoressa Simona Sica, al dottor Luca Laurenti e a tutto il personale medico e infermieristico, per l’encomiabile opera, la professionalità e l’attenzione dedicata ai malati. Grazie a tutti.
