9 Novembre 2025
Cultura e Società

La musica e il racconto di Chet Baker risvegliano il jazz a Città di Castello (PG)

In una tiepida sera di novembre, Città di Castello ha accolto un incontro musicale che ha saputo risvegliare l’attenzione di un pubblico non abitualmente avvezzo alle dinamiche del jazz. L’iniziativa, promossa dall’Associazione «Città di Castello Jazz & Blues» e dalla presidente Natascia Ercolani, medico di professione e appassionata di musica, ha trasformato il centro storico in un piccolo laboratorio culturale, dove note e parole hanno trovato un terreno comune.

Il The Frame-Art Lab, ubicato nella centralissima Via Sant’Antonio, ha confermato la propria vocazione ad ospitare eventi interdisciplinari: uno spazio in cui musica, arte e libri convivono in un tessuto fertile, capace di generare nuove forme di intrattenimento colto. La serata del 7 novembre, iniziata alle ore 21.00, ha registrato il tutto esaurito, con spettatori in piedi pur di non rinunciare all’ascolto. Nonostante la platea fosse composta in gran parte da neofiti del linguaggio jazzistico, l’attenzione si è mantenuta costante. Lo testimoniano i messaggi inviati agli organizzatori tramite WhatsApp: «È stato proprio bello e piacevole, perché leggero. Intervallare musica a parole è stata una buona soluzione, anche perché mi ha permesso di capire un pochino meglio chi era Chet Baker». Altri hanno sottolineato la qualità dell’esperienza: «Grazie per ieri sera. È stato un momento molto piacevole che mi ha permesso di entrare in un mondo a me sconosciuto»; «Secondo me è venuta fuori una serata molto bella, e tutti sono rimasti contenti, all’uscita». Non sono mancati commenti che hanno evidenziato il valore concreto dell’iniziativa: «Ieri sera, avete fatto qualcosa di bello, e gratis! In questo ambiente, dove nessuno sembra muovere un dito, se non ha un lauto guadagno».

Il fulcro della serata è stato Chet Baker, trombettista e cantante, figura seducente e contraddittoria del jazz novecentesco, la cui biografia si presta a essere letta come una trama cinematografica o un romanzo d’appendice. La presentazione del volume «Chet Baker, Vissi d’Arte, Vissi d’Amore» di Francesco Cataldo Verrina, critico musicale e storico del jazz, si è intrecciata con l’esecuzione del Baker Street Trio – Memories Of Chet. Diego Ruvidotti (tromba e flicorno), Luca Grassi (contrabbasso) e Marco Pellegrini (batteria) hanno ripercorso alcune pagine della discografia bakeriana, mentre l’autore ha offerto commenti puntuali, contestualizzando i brani nel loro momento storico e sottolineandone dettagli tecnici e ambientali. La formula, basata sull’alternanza di musica e parola, ha reso più accessibile un repertorio spesso percepito come ostico, favorendo una fruizione attenta e partecipe. In tal modo il jazz, con discrezione ma con efficacia, ha ritrovato, nuovamente, spazio nella città tifernate. Non è escluso che l’esperimento possa aprire la strada ad altre iniziative analoghe, capaci di consolidare un tessuto culturale che unisce memoria, racconto e pratica musicale.