Caldo e umidità, la novità dei Mondiali 2026: stop di tre minuti al 22° minuto
I Mondiali di calcio 2026, che si disputeranno in Canada, Messico e Stati Uniti, saranno i primi a svolgersi in tre paesi differenti e con la partecipazione di 48 nazionali. Per far fronte alle difficili condizioni climatiche, caratterizzate da caldo intenso e umidità, la FIFA ha introdotto una novità importante: ogni partita sarà interrotta per due pause di idratazione, una al 22° minuto del primo tempo e una al 22° minuto del secondo tempo, della durata di tre minuti ciascuna.
Queste brevi interruzioni, pensate per garantire la sicurezza e la salute dei calciatori, trasformano di fatto ogni partita in quattro mini-tempi. Oltre a consentire l’idratazione, le pause permetteranno agli allenatori di parlare con i propri giocatori, funzionando come dei veri e propri time-out, simili a quelli di basket e football americano.
I gironi della competizione sono stati definiti e, qualora l’Italia riuscisse a superare i playoff, finirebbe nel Gruppo B insieme a Canada, Svizzera e Qatar. Tra le altre big, Francia e Inghilterra sono inserite in raggruppamenti considerati meno favorevoli.
Gironi dei Mondiali 2026:
- Gruppo A: Messico, Sudafrica, Corea del Sud, vincente playoff tra Danimarca, Repubblica Ceca, Macedonia e Irlanda
- Gruppo B: Canada, Svizzera, Qatar, vincente playoff tra Italia, Irlanda del Nord, Bosnia e Galles
- Gruppo C: Haiti, Brasile, Marocco, Scozia
- Gruppo D: USA, Australia, Paraguay, vincente playoff tra Turchia, Romania, Slovacchia e Kosovo
- Gruppo E: Germania, Ecuador, Costa d’Avorio, Curaçao
- Gruppo F: Olanda, Giappone, Tunisia, vincente playoff tra Ucraina, Svezia, Polonia e Albania
- Gruppo G: Belgio, Egitto, Iran, Nuova Zelanda
- Gruppo H: Spagna, Uruguay, Arabia Saudita, Capo Verde
- Gruppo I: Francia, Senegal, Norvegia, vincente playoff tra Iraq, Bolivia e Suriname
- Gruppo J: Argentina, Algeria, Austria, Giordania
- Gruppo K: Portogallo, Uzbekistan, Colombia, Giamaica
- Gruppo L: Inghilterra, Croazia, Panama, Ghana
La misura conferma l’attenzione della FIFA alla tutela dei giocatori e rappresenta un cambiamento significativo nella gestione delle partite, con un’attenzione particolare al clima delle città ospitanti.
