Studenti italiani all’estero: quali sono le nazioni in cui ce ne sono di più
Negli ultimi decenni, il mondo ha visto un’esplosione del fenomeno della mobilità studentesca. In particolare, l’Italia ha dimostrato una propensione crescente verso l’istruzione internazionale, conquistando una posizione di rilievo nel contesto europeo e non solo.
Infatti, sono sempre più gli studenti italiani che grazie alle loro competenze riescono ad accedere a prestigiose università anche nei paesi extraeuropei come gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia.
Quando sono in possesso dei requisiti di ammissione e hanno la possibilità di sostenere i costi economici dei migliori istituti – alcuni dei quali vengono descritti dal sito blog.lae-edu.it in questa presentazione delle università dell’Australia – gli studenti italiani desiderosi di studiare all’estero hanno l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda la destinazione.
Ma vediamo nel dettaglio alcuni dati che ci illustrano la situazione degli studenti in mobilità e quali sono le loro mete preferite.
Sempre più italiani scelgono di studiare all’estero
L’UNESCO ci ha dato un assaggio di questo fenomeno in crescita: in poco più di mezzo secolo, abbiamo visto un salto da 300.000 studenti che viaggiano per la formazione nel 1963 a un sorprendente totale di 6 milioni nel 2019. Ma questo rappresenta solamente un piccolo 2,6% del totale degli studenti a livello globale.
L’Italia ha preso quest’onda con entusiasmo, diventando leader tra i paesi del programma Erasmus+ in termini di studenti in partenza. Interessante notare, una predominanza femminile emerge in questo contesto: circa il 60% degli studenti sono donne. E, parlando di destinazioni, dove scelgono di dirigere questi ambiziosi viaggiatori?
Le mete più richieste dagli studenti italiani
Mentre il Regno Unito risulta la meta più popolare, ospitando più di 14.000 italiani, Germania e Austria non sono lontane, accolto circa 11.000 e poco più di 9.000 studenti rispettivamente. Guardando oltre l’Europa, gli USA sono in testa alla lista extraeuropea, con un ingresso di oltre 5.000 studenti italiani.
Gli adolescenti tra 15 e 17 anni mostrano una tendenza diversa. Quasi la metà preferisce restare in Europa, ma un considerevole 22% punta a nazioni anglofone come USA e Canada. Altri, invece, sono attratti dall’Asia e dall’America Latina.
Zoom su Erasmus+
Dal suo inizio nel 1987, Erasmus+ ha facilitato esperienze internazionali per oltre mezzo milione di studenti italiani. La destinazione di scelta varia, ma Spagna, Francia e Germania emergono come favorite.
Nello specifico nel corso degli ultimi 30 anni sarebbero ben 570 mila gli studenti che dall’Italia hanno scelto il programma Erasmus per studiare o fare un tirocinio all’estero. L’età media degli studenti interessati è di 23 anni per lo studio all’estero mentre di 25 anni per gli studenti che scelgono di fare un tirocinio.
Miglior apprendimento, ma non solo
Ma quali sono le vere implicazioni di queste avventure internazionali? Oltre a guadagnare fluency in nuove lingue e ad acquisire sensibilità interculturale, gli studenti beneficiano anche in termini di carriera. Una ricerca del 2017 ha rivelato che queste esperienze internazionali arricchiscono gli studenti con competenze fondamentali per il mercato del lavoro contemporaneo.
Non solo, molto interessante anche l’aumento di studenti del mondo degli affari che scelgono di studiare nelle università europee ed internazionali. Una ricerca rivela che ben 4 studenti su 5 nel campo del business italiano sono inclini a perseguire la loro educazione all’estero, con UK, USA e Francia come mete principali.
In sintesi, viviamo in un’epoca in cui le frontiere sono sempre più sfumate, almeno in termini di istruzione. Gli studenti italiani, con la loro crescente tendenza a esplorare, stanno certamente capitalizzando su questa nuova era di apprendimento globalizzato, mostrando al mondo la loro sete di conoscenza ed esperienza.