26 Dicembre 2024
Cultura e Società

ArtStreet a Roma: mostra di Tancredi Fornasetti e riprese per il docufilm di Jos Diegel

Entra nel vivo la manifestazione artistica romana artSTREET, il programma di residenze, mostre e interventi urbani, ideato da Gio Montez, curata da Marcella Magaletti, direttore di produzione Marco Galletti, in corso presso Atelier Montez, nella storica periferia di Roma Pietralata, sino a fine luglio 2019. Dopo le prime settimane di ideazione delle opere, mercoledì 26 giugno, alle ore 19:30, si aprirà la mostra dell’artista Tancredi Fornasetti, sempre presso l’Atelier Montez, in via di Pietralata 147/a, fino al 31 luglio. La residenza produttiva del pittore e cineasta sperimentale Jos Diegel, invece, partirà proprio in occasione di questo vernissage e sarà presentata alle ore 19:00 presso il Centro Romano di Fotografia e Cinema in Via di Pietralata 157.

Gli artisti ospiti, Jos e Tancredi, sono stati invitati da Gio Montez a studiare ed approfondire temi quali la rigenerazione urbana, l’inclusione sociale e l’impatto ambientale. Fornasetti, nella fattispecie, ha lavorato in passato al tema dell’impatto ambientale positivo, utilizzando vernici AirLite, una vernice in polvere che, attivandosi a contatto con la luce (sia naturale che artificiale), trasforma agenti inquinanti in molecole di sale. Una vernice in grado di “mangiare” lo sporco che c’è nell’aria, depurandola dell’inquinamento presente. Durante il mese di residenza, gli artisti avranno a disposizione alcuni campioni di vernice sponsorizzati da ArtLite per realizzare sperimentazioni pittoriche.

Nel quadro della residenza produttiva, Tancredi Fornasetti ha lavorato sull’enorme facciata laterale di Atelier Montez, ricoprendo l’intera superficie con uno dei suoi paesaggi geometrici. All’interno della sala espositiva saranno invece esposte una selezione delle sue opere storiche, circa venti, sempre ispirate all’architettura geometrica e all’astrazione, più 40 inedite.

“Come soggetto per le opere in residenza – dichiara Tancredi Fornasetti – ho scelto di ricorrere a quello che da sempre è sempre il mio linguaggio, vale a dire attraversare l’architettura e la geometria riproponendo le forme che uso di solito. Ho ormai composto un mio alfabeto personale, al quale mi aggrappo ogni volta per produrre dei paesaggi che sono un mondo personale, ispirato senz’altro all’architettura contemporanea, ma che ricorda quella del passato (dal 300 fiorentino, Lorenzetti, Giotto, Masaccio), proiettata verso qualcosa di più moderno ed evoluto a livello estetico. Opero senza pretese, ovviamente, di essere architetto, non seguo regole geometriche, non ci sono proiezioni ortogonali definite. La mia è una geometria libera, personale, che deriva dal fatto che viviamo in una città, all’interno di architetture e palazzi”.
“La produzione di Tancredi Fornasetti – spiega la curatrice Marcella Magaletti – attraversa l’universo dell’astrazione geometrica. Nel corso negli anni, Fornasetti ha sviluppato un personalissimo alfabeto fatto di elementi geometrici e segni elementari che si arrampicano ed intersecano nella ricostruzione architettonica di una realtà immaginaria ed alienante. Mentre da un lato è evidente il richiamo all’architettura contemporanea e alle forme razionali degli edifici degli anni ’30, dall’altro il colore, di chiara matrice pop, illumina queste architetture impossibili, nel tentativo di salvare l’uomo dall’opprimente peso del grigiore urbano, opera del suo stesso genio”.

Diegel, invece, trascorrerà il mese di luglio a Pietralata con la sua 16mm e proseguirà le riprese del suo docufilm a capitoli, incentrato sulla storia e sullo sviluppo del Distretto Culturale Valle dell’Aniene, iniziato lo scorso anno nell’ambito del festival Pietralarte, organizzato da Atelier Montez. Se il primo capitolo del docufilm era incentrato su Via di Pietralata, il secondo si concentrerà sulla riserva naturale e sulla storia di Villa Farinacci, edificio simbolo del distretto per la sua storica occupazione negli anni ’90 e la successiva riqualificazione.

Tancredi Fornasetti, classe 1983, vive e lavora a Roma dove si è diplomato in Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti, seguendo il corso del Professor Michele Cossyro. La sua produzione attraversa l’universo dell’astrazione geometrica, dando forma ad architetture e poligoni che ricordano il razionalismo degli anni ’30, animato da una carica pop tutta contemporanea.

Jos Diegel, pittore e cineasta sperimentale, lavora tra Offenbach e Berlino. I suoi lavori si possono collocare in quel filone definito “cinema di frontiera”, un cinema povero, che supera i canoni tradizionali e si racconta attraverso un linguaggio del tutto indipendente, sviluppato attraverso le riprese realizzate a ruota libera per le strade “con un rotolo di pellicola analogica in canna”. Così un cinema povero, i cui scarsi mezzi diventano virtù, si fa testimonianza quotidiana della vita ai margini della società.