Nel Comune di Campagnano una ricchezza inaspettata di nome litio
Non c’è una vera e propria miniera di litio ma l’ora bianco c’è e si trova alle porte di Roma. Nel Comune di Campagnano c’è una ricchezza inaspettata. Il litio infatti è un metallo prezioso impiegato per le batterie delle auto, dei cellulari o integrate in impianti solari. Il suo prezzo nel corso del 2022 è schizzato da 14 mila a 80 mila euro a tonnellata.
Il litio si trova in una zona di origine vulcanica, è disciolto nell’acqua calda che si è molto in profondità. L’estrazione si effettua perforando il terreno e intercettando l’acqua. Gli 11,4 chilometri quadri nella valle del Baccano sono oggetto di un permesso di ricerca di Enel Green Power e dell’azienda mineraria australiana Vulcan Energy. Tra Cesano e il borgo di Santa Maria di Galeria, un’altra ditta australiana ha chiesto un nuovo permesso di ricerca. Le mappe del Cnr indicano la presenza di litio geotermico dalla Toscana, all’altezza del monte Amiata, sino ai Campi Flegrei. “Si prevede che la produzione di batterie che alimentano i nostri veicoli elettrici farà aumentare la domanda di litio di 17 volte entro il 2050” ha affermato il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
A luglio del 2022 Enel ha firmato un accordo con Vulcan Energy, l’azienda mineraria australiana ha brevettato un metodo per l’estrazione del litio geotermico, sfruttato ad oggi in un altro sito in Germania, nella Valle del Reno. Tutte le prospezioni al momento avvengono in superficie. “Non ci sono autorizzazioni a scavare nuovi pozzi e trincee” conferma Alessio Nisi, sindaco di Campagnano, centro di 13 mila abitanti. “Le norme sulla geotermia non sono molto chiare nel Lazio e l’estrazione del litio non ha precedenti in Italia. Basti pensare che nella concessione a Vulcan Energy si fa rifermento al regio decreto del 1927, che riserva la competenza in materia di risorse minerarie allo stato”.