Pigneto film festival: un quartiere diventa un set e la romanità diventa arte
Ci sono diversi film di caratura mondiale che hanno avuto Roma come palcoscenico. Nel 2018 è nata l’idea di concedere ai film maker di dar vita al proprio progetto all’interno di un set a cielo aperto. Così è nato il Pigneto Film Festival.
La kermesse è entrata nel palinsesto estivo della Città eterna, come uno degli eventi più attesi alla cui base c’è un’idea molto semplice ogni anno viene deciso il tema che verrà comunicato solo il primo giorno del festival e i partecipanti avranno sei giorni per realizzarlo all’interno del Pigneto.
L’evento coinvolge in pieno il Pigneto, come se i residenti, i locali e i luoghi caratteristici del quartiere fossero il cuore e i muscoli che permettono al Festival di avere vita. Quest’anno gli organizzatori insieme al Cici film festival hanno deciso di aggiungere alla programmazione regolare un minifestival estemporaneo chiamato Lockdown Corti in 40ena.
Per esorcizzare questo momento, sperando che quando inizierà il festival (a giugno) di questa malattia resti solo un brutto ricordo, nasce l’idea dei Corti in 40ena. Alla base di questa idea c’è il desiderio di creare una memoria storica audio visiva di ciò che stiamo vivendo a cui tutti possono partecipare senza limiti di età, producendo 3 minuti di video, che sia un documentario, un videoclip musicale, un corto o un video animato. Qualsiasi sia la modalità scelta dai partecipanti, questi prodotti della creatività daranno degli spunti per riflettere.